Termini, rapina choc: uomo torturato con il taser. La vittima stava rientrando in un b&b

Prima è stato immobilizzato con scariche elettriche, poi derubato di soldi e cappotto

Torturato con il taser, rapina choc a Termini: l'uomo stava rientrando in un b&b
Ormai nei pressi della stazione Termini è possibile che accada di tutto, ogni tipo di reato. Rapine praticamente quotidiane e traffico di droga. Questa volta la vittima...

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Ormai nei pressi della stazione Termini è possibile che accada di tutto, ogni tipo di reato. Rapine praticamente quotidiane e traffico di droga. Questa volta la vittima è stata addirittura torturata con una pistola elettrica. Lui è un bengalese, 20 anni, che stava rientrando in un b&b in via Cattaneo. Lì ad aspettarlo a un angolo della strada c’erano due tunisini a caccia di qualcuno da derubare. Una volta intercettati il bengalese i due hanno lo hanno aggredito. E durante il tentativo di fuga della vittima hanno usato la pistola elettrica. Senza un briciolo di pietà hanno dato scosse potentissime all’uomo che prima ha avuto delle convulsioni poi è svenuto a terra tremante. I due gli hanno tolto il cappotto che aveva e i pochi euro nelle tasche.

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L’INCUBO

Una rapina che si è trasformata in un vero e proprio incubo, con la vittima tortura per svariati minuti. Poi, i tunisini sono fuggiti via, lasciando a terra il malcapitato che a causa delle scosse si muoveva ancora a scatti sul marciapiede. Il ferito è stato caricato su un’ambulanza che l’ha portato all’Umberto I. Soccorso e medicato dai medici è stato dimesso dopo le cure con una prognosi di 15 giorni.

Subito dopo la feroce aggressione, sul posto è accorsa una volante del commissario Viminale che ha chiesto subito alla vittima di descrivergli gli aggressori: dati somatici e vestiario. Tramite radio, a tutte le volanti sono arrivate le descrizioni dei ricercati. I poliziotti hanno creato una mossa a tenaglia che si è rivelata vincente. E un equipaggio della polizia, poco distante la stazione Termini, è riuscito a bloccare un tunisino di 21 anni. 
Il giovane corrispondeva alle descrizioni. Il ragazzo ha detto che si stavano sbagliando che lui era innocente. Ma è stato trattenuto in commissariato dove è arrivato, dopo essere stato curato in ospedale, il bengalese rapinato.

L’uomo non ha avuto dubbi nel riconoscere il bandito come uno dei due autori che l’avevano stordito e rapinato a colpi di pistola elettrica. Ma i poliziotti non si sono fermati al semplice riconoscimento. Gli agenti volevano altri elementi per incastrare il malvivente. La conferma che l’arrestato fosse uno dei due banditi, si è avuta anche dai filmati delle telecamere della zona. Le immagini di una telecamera riprendono proprio i due aggressori mentre circondano il bengalese. E così per il tunisino è scattato l’arresto con l’accusa di rapina.


Ora è caccia al complice che dovrebbe essere anche lui un tunisino. Il giovane dovrebbe avere le ore contate. La polizia, dopo avere arrestato il complice e grazie al olavoro di investigazione, avrebbe trovato svariati elementi per identificare il ricercato.
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Il Messaggero