Marconi, squilla il telefono di casa: «Aiuto, siamo migranti: stiamo affogando»

Marconi, squilla il telefono di casa: «Aiuto, siamo migranti: stiamo affogando»
Non un biglietto, in una bottiglia lanciata in mare ma una più tempestiva telefonata, disperata, arrivata a Roma chissà come, chissà...

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Non un biglietto, in una bottiglia lanciata in mare ma una più tempestiva telefonata, disperata, arrivata a Roma chissà come, chissà perché, a casa di un pensionato ancora con un occhio aperto e uno chiuso. Il telefono, in via Cardano, zona Marconi, a casa di un 67enne romano è suonato martedì mattina, che non erano nemmeno le 7. L'uomo non ha pensato né a uno scherzo, né perso tempo: erano richieste d'aiuto, ha subito chiamato il 113 avvertendo che stava ricevendo chiamate di sos da stranieri. Sì perché i profughi parlavano francese e inglese come hanno poi constatato due agenti del commissariato di polizia San Paolo intervenuti immediatamente. Perché il telefono ha continuato a squillare, altre due, tre, quattro volte. Gli agenti sono riusciti a risalire al telefono da cui arrivava l'Sos. E hanno allertato la Questura, che a sua volta ha "girato" l'emergenza alla Guardia Costiera che ha provveduto ai soccorsi nel Mar Mediterraneo avvisando le sue unità in mare. 

 I viaggi dei disperati, dei migranti dal nord Africa, sono ripresi, nelle ultime ore circa 2.800 migranti sono stati soccorsi nel canale di Sicilia da parte della Marina militare. La Guardia costiera da giorni porta in salvo migliaia di persone, una decina finora le operazioni coordinate dalla centrale operativa di Roma. Un pizzico di merito è anche del signore romano svegliato alle 7. 
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Il Messaggero