Roma, al teatro Olimpico l'8dicembre arriva “Lo Schiaccianoci”: 30 interpreti e 2 étoile internazionali

Regia e coreografia di Luciano Cannito

Roma, al teatro Olimpico l'8dicembre arriva “Lo Schiaccianoci”: 30 interpreti e 2 étoile internazionali
Arriva l'8 dicembre al Teatro Olimpico con 30 interpreti e 2 étoile internazionali ospiti: è Lo Schiaccianoci (The Nutcracker) musica di...

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Arriva l'8 dicembre al Teatro Olimpico con 30 interpreti e 2 étoile internazionali ospiti: è Lo Schiaccianoci (The Nutcracker) musica di P.I.Tchiajkovskij con la regia e coreografia di Luciano Cannito è una grande produzione basata sulla versione originale di Petipa del celebre balletto di repertorio classico, nella nuova produzione di Fabrizio di Fiore Entertainment per Roma City Ballet Company, può vantare fino ad oggi quasi tutti sold out nei teatri dove è stato rappresentato (Teatro Massimo di Palermo, Teatro San Carlo di Napoli, Auditorium della Conciliazione di Roma, Teatro Atlantico di Roma).

 

Lo Schiaccianoci fu rappresentato la prima volta al Teatro Marijnskij di San Pietroburgo il 5 dicembre 1892. Il soggetto si basa sulla famosissima favola “Lo Schiaccianoci e il Re dei Topi” di Eta Hoffmann, sogno-incubo della piccola Clara nella notte di Natale. Nella versione coreografica di Luciano Cannito, ha un ruolo determinante il misterioso Drosselmeyer, qui interpretato dal grande danzatore caratterista, primo ballerino del Teatro dell’Opera di Roma, Manuel Paruccini. Drosselmeyer colpito dalla generosità della piccola Clara, decide di regalarle nella notte di Natale un sogno meraviglioso nel mondo delle favole, facendola guidare dal Principe Schiaccianoci e dalla Fata Confetto in un regno fatato di giocattoli che diventano figure animate, principi e principesse di tutte le nazioni. Schiaccianoci è il titolo di balletto del repertorio classico più rappresentato al mondo.

«Il segno che vorrei sottolineare – dichiara Luciano Cannito - è la lettura più onirica che ho preferito dare a questa mia edizione. La figura di Drosselmeyer, infatti, di solito alquanto nebulosa e in qualche modo inquietante, è qui rappresentata come un elegante personaggio dalle magiche proprietà; una specie di angelo custode di hollywoodiana memoria, per intenderci. Tutta la storia del balletto si muoverà intorno a un atto di generosità e purezza infantile che la piccola Clara avrà nei confronti di un vecchio mendicante infreddolito, ignorato da tutti durante la notte di Natale, al quale vorrà donare un piccolo dono di Natale. Per sdebitarsi, il mendicante, che in realtà è l’elegantissimo e magico Drosselmeyer, regalerà a Clara una notte in cui poter vivere come reali i propri sogni».

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Il Messaggero