Coronavirsu Roma, taxi, corse gratis per i medici. «Per lo Spallanzani 50 auto»

Coronavirsu Roma, taxi, corse gratis per i medici. «Per lo Spallanzani 50 auto»
Avevano già deciso in passato di “regalare” corse a chi doveva raggiungere l’Ospedale Bambino Gesù. Sono un gruppo di 50 tassisti romani che tra...

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Avevano già deciso in passato di “regalare” corse a chi doveva raggiungere l’Ospedale Bambino Gesù. Sono un gruppo di 50 tassisti romani che tra qualche ora metteranno a disposizione le proprie auto bianche per trasportare i medici dello Spallanzani, l’ospedale in prima linea nella battaglia contro il coronavirus. Sulle vetture che aderiranno all’iniziativa verrà affissa una locandina con l’immagine di un infermiere che tiene in braccio l’Italia e la scritta: «Questo taxi aderisce al servizio volontario e gratuito di trasporto del personale medico». Su Twitter sia la sindaca Virginia Raggi che il direttore sanitario dello Spallanzani, Francesco Vaia, hanno ringraziato la squadra di tassisti.


Gli organizzatori, che non vogliono far apparire le sigle di sindacati o di cooperative, spiegano che «l’iniziativa partirà a breve» e assicurano: «I taxi saranno sanificati e gli autisti saranno muniti di mascherine e di guanti». Ed è proprio la prevenzione il tema che sta provocando molti malumori tra i tassisti che denunciano l’assenza di un protocollo per tutelare non solo gli autisti, ma anche i clienti. 

Nicola Di Giacobbe, del coordinamento Nazionale Unica Filt Cgil spiega: «Abbiamo necessità di avere con urgenza un protocollo comportamentale nei confronti dei passeggeri. Qualche esempio? Vorremo sapere se c’è un numero massimo di passeggeri da avere a bordo, se è da escludere il posto a fianco dell’autista o come comportarsi con il carico e lo scarico del bagaglio. C’è poi il problema del contatto con il denaro». Ovviamente l’assenza di un protocollo di sicurezza per i tassisti porta pensati conseguenze anche per la tutela dei clienti. I sindacati parlano di un possibile contingentamento (volontario e selezionato) del numero dei taxi per fornire un servizio essenziale in fasce orario determinate. 


A livello nazionale si è parlato dello stanziamento di due milioni di euro per l’installazione di divisori a bordo delle auto come strumento di prevenzione sanitaria. «A fronte di 35.000 tassisti l’importo appare insufficiente e l’intervento non immediatamente efficace» commentano da Unica Taxi Filt Cgil. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero