Avevano già deciso in passato di “regalare” corse a chi doveva raggiungere l’Ospedale Bambino Gesù. Sono un gruppo di 50 tassisti romani che tra...
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Gli organizzatori, che non vogliono far apparire le sigle di sindacati o di cooperative, spiegano che «l’iniziativa partirà a breve» e assicurano: «I taxi saranno sanificati e gli autisti saranno muniti di mascherine e di guanti». Ed è proprio la prevenzione il tema che sta provocando molti malumori tra i tassisti che denunciano l’assenza di un protocollo per tutelare non solo gli autisti, ma anche i clienti.
Nicola Di Giacobbe, del coordinamento Nazionale Unica Filt Cgil spiega: «Abbiamo necessità di avere con urgenza un protocollo comportamentale nei confronti dei passeggeri. Qualche esempio? Vorremo sapere se c’è un numero massimo di passeggeri da avere a bordo, se è da escludere il posto a fianco dell’autista o come comportarsi con il carico e lo scarico del bagaglio. C’è poi il problema del contatto con il denaro». Ovviamente l’assenza di un protocollo di sicurezza per i tassisti porta pensati conseguenze anche per la tutela dei clienti. I sindacati parlano di un possibile contingentamento (volontario e selezionato) del numero dei taxi per fornire un servizio essenziale in fasce orario determinate.
A livello nazionale si è parlato dello stanziamento di due milioni di euro per l’installazione di divisori a bordo delle auto come strumento di prevenzione sanitaria. «A fronte di 35.000 tassisti l’importo appare insufficiente e l’intervento non immediatamente efficace» commentano da Unica Taxi Filt Cgil. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero