Tata Giacobetti, cent'anni dopo la sua nascita un tributo al fondatore del mitico Quartetto Cetra

Tata Giacobetti con il Quartetto Cetra
Il 24 giugno ricorrono i 100 anni dalla nascita di Tata Giacobetti: il romano Tata, nome d’arte di Giovanni Giacobetti, è stato il fondatore del mitico Quartetto...

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Il 24 giugno ricorrono i 100 anni dalla nascita di Tata Giacobetti: il romano Tata, nome d’arte di Giovanni Giacobetti, è stato il fondatore del mitico Quartetto Cetra che, con la sua raffinata ironia e la sua profonda cultura, è stato voce narrante e compagno di viaggio per oltre quarant’anni della storia del nostro paese.  Per i più giovani, visto che è passato tanto tempo dai successi dei Cetra, un consiglio indispensabile: cercate online i video delle loro performance e scoprirete una serie di bellissime sorprese. Intanto domani sera 22 giugno c'è un appuntamento con tanti progetti per ricordare il mitico quartetto che è stato la colonna sonora dell’Italia dal 1940 fino al 1988. Ad organizzare il concerto, insieme al Comitato Promotore per la Fondazione Quartetto Cetra, è stata la figlia Giorgia Giacobetti, organizzatrice di eventi, nata dall’unione di Tata con l’attrice Valeria Fabrizi.


«E’ il giusto tributo – dice Giorgia - per un romano di nove generazioni, nato a Borgo Pio, che ha dato lustro alla città di Roma (che amava follemente) ma anche a tutta l’Italia in oltre 40 anni di attività, non solo nel nostro paese ma anche all’estero. Tutta la storia del Quartetto Cetra, a partire dal 1940, è legata alla città di Roma, dalla sua prima formazione nata attorno a un tavolo di biliardo in un bar del quartiere Prati dove mio padre, poco più che 18enne e studente all’Accademia di Belle Arti, riuscì a dare vita al suo grande sogno, un quartetto che sarebbe diventato da lì a pochi anni la colonna sonora dell’Italia tutta».
Sul palco, presentati da Giorgia, saliranno i giovani interpreti del Conservatorio assieme a nomi come Luca Barbarossa e Daniele Silvestri, oltre a Valeria Fabrizi e tanti amici e estimatori storici di questo magico periodo della storia musicale italiana. Il programma della serata, solo a inviti, prevede grandi classici del Quartetto, come “Nella vecchia Fattoria”, “Un disco dei Platters”, “Però mi vuole bene”, “Concertino”, “Vecchia America”, “Un bacio a mezzanotte”, “In un palco della Scala” e via di questo passo, più una lettura di Valeria Fabrizi di una delle lettere più belle che Tata le scrisse nel 1956, nonché tre inediti di Tata Giacobetti in dialetto romano interpretati da alcuni fra i più cari amici della famiglia: “Ninna li Sonni” (una ninna nanna scritta per Giorgia e già affidata a Luca Barbarossa come interprete), “Pretini Rossi Moniche Bianche” cantata da Daniele Silvestri, “Nun lo portate via”, brano intenso eseguito da Leopoldo Mastelloni. Tutti questi inediti fanno parte di un progetto di Tata Giacobetti dal titolo emblematico “Ao’” dedicato alla sua amata Roma. Verrà presentato anche un comitato di grande prestigio che vanta nomi come Renzo Arbore, Pupi Avati, Pippo Baudo, Gino Castaldo, Maurizio Costanzo, Valeria Fabrizi, Giancarlo Governi, Emmanuel Grossi, Gianfrancesco Lazotti, Marco Molendini, Pietro Piccinetti, Andrea Purgatori, Dario Salvatori, Walter Veltroni, oltre ai figli dei membri del Quartetto, da Giorgia a Carlo Savona e Fabio Chiusano.

Conservatorio di Santa Cecilia, via dei Greci 18, 22 giugno, ore 21

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Il Messaggero