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I NUMERI
Nello specifico, per quattro tipologie di sistemazione - ostelli, rifugi montani, rifugi escursionistici e casa del camminatore - la tassa non subisce aumenti rimanendo alla vecchia quota di 3 euro e 50 per persona.
Per gli alberghi si sale: gli hotel a una stella passano da 3 a 4 euro a persona; i due stelle da 3 a 5; i tre stelle da 4 a sei; i quattro stelle da 6 a 7,50; e, infine, gli hotel da 5 stelle in su passano da 7 euro a persona a 10, che è il massimo della tariffa.
Il cambiamento più consistente è quello dei guest house. La categoria 1 (quella di maggior lusso) raddoppia e arriva a 7 euro per persona, la categoria 2 passa fa 3,50 a 6 euro e la categoria 3 arriva a 5 euro dai 3 e mezzo di prima.
LOTTA ALL'EVASIONE
«Abbiamo chiesto inutilmente al Governo di aiutarci a lottare contro l'evasione di questa tassa. La nostra richiesta era di inserire il "Codice Identificativo Univoco", il Ciu, anche per le strutture che affittano camere attraverso tutte le varie piattaforme online. In questo modo avremmo potuto far emergere il nero» spiega l'assessore al Turismo, Alessandro Onorato, che aggiunge: «Parliamo di un settore, quello dell'hôtelerie, che a Roma conta un migliaio di hotel ma oltre 31mila strutture extra alberghiere legali», cioè b&b, case vacanze e guest house in tutte le varie declinazioni. «A questi numeri legali va aggiunto il sommerso: parliamo di almeno altre 15mila strutture»TURISMO RECORD
«Quest'anno sta facendo segnare il record delle presenze turistiche con le proiezioni che ci fanno sperare di superare i 30 milioni di turisti. Un successo dovuto anche all'azione della Giunta: abbiamo spostato a luglio la Formula E, il Padel, solo di concerti stacchiamo un milione e mezzo di biglietti solo a luglio. I soldi di questa tassa vengono reinvestiti per il 10% nella promozione del turismo a Roma. Ricordo che queste tariffe sono rimaste invariate dal 2014 e 3 o 5 euro del 2014 non hanno certo lo stesso peso economico nel 2023».Su una lunghezza d'onda simile anche la Cna Turismo Roma che in una nota chiede che la tassa di soggiorno sia corrisposta anche per le piattaforme online per creare un «quadro di pari competizione tra gli operatori e una maggiore concorrenza nel settore. Si dovrebbe rendere obbligatoria l'utilizzazione del cosiddetto Codice Unico per tutte le soluzioni di soggiorno che transitano sulle piattaforme».
Contrari, invece, Assohotel Roma Confcommercio: «Ancora una volta gli hotel della Capitale sono usati come aiuto di Stato».
OPPOSIZIONE
E l'opposizione non accoglie con favore questi aumenti. «In un momento di ripresa del turismo crediamo che siano aumenti inaccettabili», dice Federico Rocca (FdI).Fernando M. Magliaro
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Il Messaggero