Tartaruga azzannatrice, allarme a Capena: secondo caso in pochi giorni. L'esperto: «Non toccatela, ecco perché è pericolosa»

Il rettile catturato a due chilometri di distanza nel territorio di Morlupo. “Massima attenzione. È pericolosa per l’uomo"

È un nuovo (il secondo, ndr) caso di avvistamento e cattura di una tartaruga azzannatrice. Il rettile è stato ritrovato da una coppia nella giornata di ieri (...

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È un nuovo (il secondo, ndr) caso di avvistamento e cattura di una tartaruga azzannatrice. Il rettile è stato ritrovato da una coppia nella giornata di ieri ( domenica), poco prima di pranzo, sempre nelle campagne di Morlupo. «Eravamo in macchina, io e mio marito - racconta Giorgia di Benedetto - ci stavamo dirigendo verso Morlupo e abbiamo visto la tartaruga che peraltro rischiava di essere investita». «Avevo letto - prosegue ancora il racconto la giovane - nei giorni scorsi la notizia di un altro esemplare ritrovato e l’ho riconosciuta. Ho infine chiamato il numero di pronto intervento e mi hanno messa in contatto con l’esperto zoofilo, Andrea Lunerti che ci ha consigliato di non toccarla».

 

 

Tartaruga azzannatrice, l'allarme a Capena

Il rettile, un esemplare di Chelydra serpentina originaria del Nord America, di grandi dimensioni, le stesse dell'animale ritrovato la scorsa settimana. Si tratta in entrambi i casi di specie pericolose per l’uomo. Il loro morso può causare ferite molto gravi. Nel maggio dello scorso anno un’altra tartaruga era stata catturata in un condomino a Monteverde e stava per mordere la mano di una bimba che si era avvicinata alla fontana per far mangiare i pesci. Il papà era riuscito a salvarla.

 

SECONDO CASO


«E’ la seconda in pochi giorni, a due chilometri di distanza dalla precedente ritrovata a Capena», ha spiegato l’esperto, Andrea Lunerti. «La ragazza ha riconosciuto il rettile grazie alle segnalazioni divulgate dalla stampa». «Ringrazio i quotidiani e siti web - ha aggiunto Lunerti - perché riesco a diffondere notizie il più delle volte vitali per l’uomo ed avvertire tempestivamente strutture ospedaliere in caso di punture o morsi da parte di animali velenosi». «Nel caso del rettile ritrovato domenica è stato fondamentale avvisare la popolazione che vive lungo quelle strade (tra Capena e Morlupo, ndr). Bisogna prestare attenzione affinché nessuno tocchi nulla. Le piogge di questi ultimi giorni hanno ingrossato i corsi d’acque e le tartarughe hanno cercato nuovi rifugi. Come tutti gli anfibi sono andate alla ricerca di nuovi territori e risorse». «Due nel giro di pochi giorni. Sicuramente - ha concluso Lunerti - ne arriveranno altre» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero