Quasi 400 milioni da pagare entro fine mese, a seconda delle scadenze indicate sui bollettini arrivati a casa. Luglio per i romani è anche il mese della prima rata della...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LA CLASSIFICA
Nonostante un calo dello 0,73 per cento della Tari per le utenze domestiche - e dello 0,93 per esercizi commerciali, aziende e uffici - anche nel 2018 i romani continueranno, quindi, a pagare mediamente meno dei napoletani, ma molto più di milanesi, torinesi, palermitani e bolognesi. Con una novità: sarà direttamente il Campidoglio a incassare la tariffa, utilizzando la società Aequa Roma per l'accertamento e la riscossione, anche coattiva, mentre resta compito dell'Ama l'emissione e la spedizione dei bollettini.
I MOROSI
Se il servizio resta molto inferiore al costo, nella percezione comune dei cittadini è colpa anche dell'evasione, e della strutturalmente scarsa capacità del Campidoglio di contrastarla. Nei documenti contabili di Palazzo Senatorio compare una cifra inquietante: 1,3 miliardi di euro soltanto per quanto riguarda la morosità. Si tratta della somma dei bollettini ancora non pagati dai romani - cittadini e aziende - negli ultimi sei anni. Anche volendo ridimensionare il dato del 2017, che in gran parte è dovuto dal ritardo nella contabilizzazione dei bollettini pagati a fine anno, arriviamo comunque intorno al miliardo mancante nelle casse del Comune. Insomma non è stato incassato più di un quarto della tariffa complessiva (3,8 miliardi) che sarebbe stata a carico degli utenti privati nello stesso periodo.
IL RECUPERO
Eppure nella Capitale la percentuale di morosità - cioè dei pagamenti regolarmente recapitati agli utenti ma non onorati nei tempi giusti - non è particolarmente alta: intorno al 15 per cento, contro il 25 di Milano (fanno meglio solo Mantova e Parma). Il problema è che attualmente la capacità di recupero degli arretrati da parte del Campidoglio è stimata intorno al 30-35 per cento. Insomma, non sono molti quelli che non pagano regolarmente, ma chi non lo fa ha buone possibilità di sfuggire alle grinfie dell'amministrazione comunale anche negli anni successivi.
I FANTASMI
La tipologia dei morosi e degli evasori inoltre è assai più ampia: bisogna mettere nel conto chi è in ritardo con i pagamenti, ma anche chi è un fantasma, proprio non compare nei database: una situazione che, secondo una stima fatta qualche anno fa negli uffici di via Calderon de la Barca, potrebbe riguardare quasi 400 mila utenze. I mancati incassi, peraltro, costringono il Campidoglio ogni anno a sottrarre fondi dal proprio bilancio per finanziare l'Ama, compensando l'evasione tariffaria: la Tari pagata dai romani dovrebbe coprire l'intero costo del ciclo dei rifiuti, ma gli ammanchi devono essere poi coperti dal Comune. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero