Tari, un romano su 5 non paga la tassa sui rifiuti: i quartieri con più "furbetti" sono Tor Bella Monaca, Ostia e Infernetto

I quartieri con più "furbetti" sono Tor Bella Monaca, Ostia e Infernetto

Tari, un romano su cinque non paga la tassa sui rifiuti: evasi 100 milioni all'anno
Sommando famiglie e imprese romane, un quinto degli utenti è sconosciuto all'Ama. La municipalizzata raccoglie i loro rifiuti, ma non essendo i loro nominativi presenti...

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Sommando famiglie e imprese romane, un quinto degli utenti è sconosciuto all'Ama. La municipalizzata raccoglie i loro rifiuti, ma non essendo i loro nominativi presenti nel database di via Calderon de La Barca, finisce per non chiedere loro il dovuto. Cioè per non inviare i bollettini della Tari. In gergo vengono chiamate utenze fantasma, che generano nelle casse del Comune un'ulteriore evasione di 100 milioni di euro all'anno sulla tassa dei rifiuti. Numeri precisi sul fenomeno non ci sono, perché da poco la municipalizzata ha avviato un censimento per recuperare il sommerso, anche incrociando i propri dati con quelli del Comune. Nel 2018 l'allora sindaca Virginia Raggi annunciò di aver scoperto 100mila "fantasmi". Ma da Ama spiegano che mettendo in relazione i rifiuti raccolti in città (1,7 milioni di tonnellate all'anno) e il totale di residenti e domiciliati (oltre 3 milioni di persone) e le attività imprenditoriali o commerciali (circa 400mila tra bar, negozi o uffici) le utenze fantasma sono almeno 300mila. Cioè il 20 per cento rispetto al milione e mezzo di famiglie e aziende, alle quali il Comune chiede regolarmente la Tari. Questo esercito di "sconosciuti" dovrebbe versare nelle casse del Comune 100 milioni di euro, che si aggiungono ad altri 300 milioni di evasione accertata. Questa situazione ha effetti non soltanto di natura economica, ma crea disagi ai cittadini. In questi giorni, in quartieri molto centrali come Castro Pretorio e Monti, i residenti si lamentano che i bidoncini della raccolta porta a porta vengono svuotati a rilento (e non nel weekend) e si riempiono velocemente. E qualcuno si arrangia come non potrebbe e dovrebbe: butta il sacchetto nel primo un cassonetto stradale che trova oppure lo abbandona negli angoli più bui del suo rione.

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Raccontano dal I Municipio che quando hanno chiesto conto all'Ama della cosa, si sono sentiti rispondere in maniera sorprendente: non ci si risultano residenti in quei palazzi. Di conseguenza, l'azienda municipale ha collocato in quegli stessi palazzi una quantità minore di bidoncini, non in grado di contenere tutti i rifiuti prodotti. E, soprattutto, è stata spinta a ridurre tempi e mezzi per i giri di ritiro.

 


Il fenomeno delle utenze fantasma è presente anche nei quartieri periferici, indipendentemente se i rifiuti finiscano nei bidoncini del porta a porta oppure nei cassonetti stradali. Secondo Ama, i quartieri più colpiti sono Tor Bella Monaca, Ostia e l'Infernetto. In teoria, chi cambia la residenza, dovrebbe comunicare via Pec alla municipalizzata l'attivazione dell'utenza dei rifiuti. Ma non tutti lo fanno. E i controlli sono deficitari: via Calderon de La Barca ha a disposizione soltanto 25 verificatori, in attesa di stringere - come avverrà a breve - un accordo con la Città Metropolitana per mettere in strada circa 200 agenti della polizia locale di Palazzo Valentini per questa missione.

ALLARME B&B

Come detto, lo stesso fenomeno non riguarda soltanto le famiglie, ma anche le utenze non domestiche (Und): bar, ristoranti, negozi, uffici o alberghi. In quest'ottica, va ricordato che durante gli ultimi blitz notturni fatti da Ama, un 20 per cento dei gestori sanzionati non soltanto non pagava la Tari, ma non aveva neppure denunciato la sua attività all'azienda. Senza dimenticare, poi, che rientrano a pieno titolo tra le utenze fantasma i B&b abusivi attivi in città - il Comune ne ha scoperti 12mila - che risultano spesso come appartamenti vuoti.

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Il Messaggero