Dal Tar del Lazio arrivato lo stop ai ricorsi presentati per bloccare la futura discarica di Monte Carnevale. Più precisamente, è stata rigettata la richiesta di...
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Rifiuti, 6 mesi per la discarica da 300mila tonnellate l’anno
Roma, il ministero con la Raggi: la discarica deve andare avanti
Secondo la Prima sezione quater del tribunale amministrativo del Lazio presieduta da Salvatore Mezzacapo, non ci sono le condizioni per ritirare l’autorizzazione. Intanto perché sarebbero confermate le distanze minime tra l’ex cava e le prime case. Eppoi, a limitare gli effetti dei ricorsi, inciderebbe anche la decisione di alcuni enti interessati, come il Comune di Roma, di non aver impugnato nei tempi giusti le autorizzazioni di Via (valutazione d’impatto ambientale) all’impianto.
In attesa di ulteriori puntate giudiziarie, la Newgreen può riprendere i lavori nel cantiere di Monte Carnevale, dove sono state avviate le opere propedeutiche. Intanto va avanti in Regione la conferenza dei servizi per estendere al sito anche l’autorizzazione per smaltire i rifiuti solidi urbani non pericolosi. La società di Lozza, a febbraio, ha presentato un’ulteriore richiesta di Via per trattare 75mila tonnellate di materiali in una struttura che può contenere fino a un milione e mezzo di tonnellate di spazzatura trattata. Entro il 30 maggio i soggetti coinvolti nella cabina di Regia devono depositare le loro osservazioni in Regione. Materiale in base al quale l’ente di via Cristoforo Colombo deciderà se modificare o meno la destinazione della discarica. Una pronuncia in questo senso dovrebbe arrivare dopo un mese.
Sempre sul fronte dei rifiuti, intanto, arriva a una fine la querelle tra Comune di Roma e Ama sull’approvazione del bilancio 2017. Dopo aver litigato per due anni Roma Capitale ha approvato la delibera per il via libera definitivo. A sbloccare l’impasse la decisione della municipalizzata di azzerare e di inserire tra i crediti a rischio il credito di 18,3 milioni per i servizi cimiteriali che il Campidoglio non ha mai voluto riconoscere. Ma nella stessa delibera sarebbero presenti non poche accezioni inserite dalla Ragioneria capitolina che avrebbe messo in dubbio circa un centinaio di milioni di crediti che l’azienda vanterebbe nei confronti di Roma Capitale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero