Movida, la Tab Clandestina del Chiringuito chiusa per 2 settimane dai vigili

Movida, la Tab Clandestina del Chiringuito chiusa per 2 settimane dai vigili
Chiusa dalle forze dell'ordine per due settimane la "Tabaccheria Clandestina", del Chiringuito Libre, luogo molto in voga tra i giovanissimi, a San Paolo, noto per...

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Chiusa dalle forze dell'ordine per due settimane la "Tabaccheria Clandestina", del Chiringuito Libre, luogo molto in voga tra i giovanissimi, a San Paolo, noto per gli spritz a prezzi ultra-popolari. Sono stati gli stessi gestori dello store di Largo Beato Placido Riccardi a rendere noto il provvedimento sui loro canali social, invitando i "simpatizzanti" dell'alcol low cost a condividere la loro "indignazione" contro quella decisione. I residenti di quell'area, in più occasioni, hanno richiesto l'intervento delle forze dell'ordine, per i rumori provenienti da questa movida particolarmente molesta.




«Dopo due verbali ricevuti a novembre e a dicembre, che riguardano il disturbo della quiete pubblica - si legge sulla pagina Instagram del negozio - ci hanno notificato la chiusura dell'attività per 15 giorni. La Tab sarà chiusa da sabato 23 maggio e riapriremo il 7 giugno». «Dopo 8 anni di mercoledì continuativi, dopo che gli spritz a 2 euro sono stati acchiappati come offerta da tutti gli esercenti della piazza, senza mai collaborare con noi, dopo aver ricominciato da zero in un'altra location, dopo che tutte le attività di zona il mercoledì godono del girare dell'economia creata dai nostri sforzi lavorativi, saremo bloccati per due settimane». E poi un atto d'accusa contro le autorità: «E' il momento che le istituzioni di prendano i pieni doveri, che le strade vengano pulite dall'azienda municipalizzata, che la gestione dell'ordine pubblico all'esterno dei locali cenga gestito in modo da tutelare anche i commercianti, che si trovano spesso tra l'essere accusati di essere la causa della malavovida e l'essere osli e spaventati di fronte a situazioni che devono essere gestite da organi pagani dalle tasche dei contribuenti". L'appello si chiude con lo slogan: «Vogliamo solo far bere, non essere bevuti».

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Il Messaggero