Rocca di Papa, «Così le suore torturavano i miei bimbi», drammatico confronto tra la madre e le religiose

Rocca di Papa, «Così le suore torturavano i miei bimbi», drammatico confronto tra la madre e le religiose
«Per i miei bambini è stata una tortura, per sette anni hanno vissuto all'inferno, erano terrorizzati». Comincia così il drammatico racconto di...

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«Per i miei bambini è stata una tortura, per sette anni hanno vissuto all'inferno, erano terrorizzati». Comincia così il drammatico racconto di Stefania D'Acunto e ricorda in aula gli anni che i suoi due figli, un maschio e una femmina, hanno vissuto sotto la tutela dello stato. Tolti alla madre quando avevano, rispettivamente 6 e 2 anni, i due piccoli sono stati affidati alla casa famiglia delle suore Carmelitane di Rocca di Papa. Ed è dopo l'ingresso dei due piccoli in quella struttura che è iniziato l'inferno di Stefania e dei suoi figli: «I bambini negli orari di visita mi si aggrappavano e non mi lasciavano andare via- racconta Stefania dal banco dei testimoni nel corso del processo che si svolge a Velletri - ho iniziato a notare su mio figlio dei lividi. Una volta era evidente che aveva ricevuto un colpo in testa, mi dissero che i bambini quando giocano si fanno male». La situazione è andata peggiorando: occhi neri, un polso rotto, graffi e una volta 40 punti di sutura perché qualcuno aveva spinto il bambino contro una porta a vetri. Stefania non sa cosa fare, chiede di parlare con le suore, con gli operatori, con i servizi sociali. E alla fine partono le denunce. «Mia figlia a 3 anni è caduta dal letto a castello, sul fatto ha indagato la polizia di Frascati». Il figlio, terrorizzato dalle minacce, non aveva il coraggio di dire nulla alla madre. «Finalmente- ricorda Stefania - uno degli operatori mi ha detto cosa accadeva. La notte e nei fine settimana i bambini rimanevano da soli con le suore che per farli star tranquilli usavano i ragazzi più grandi. E questi li minacciavano, e li picchiavano tutto sotto il completo disinteresse di chi invece doveva accudirli».

 
I MALTRATTAMENTI

Per Stefania è stata una lotta, far rispettare delle semplici prescrizioni mediche, o farli vestire in modo adeguato: «D'inverno capitava che avessero vestiti troppo leggeri per il clima e una volta mio figlio, avrà avuto sui 7 anni, aveva al piede scarpe di misura 44». I fratelli sono a casa da un anno e il maschio, che ha 15 anni soffre di disturbi del sonno, ha crisi di panico e problemi a relazionarsi con chiunque. Lui e la sorellina di 11 anni sono seguiti da due terapeuti. «Sono autonomi, hanno imparato presto a doversela vedere da soli - conclude Stefania - ma a livello emotivo sono bloccati ad anni fa. Vorrei che le tre suore sudamericane, Lorena Nely Sorto Henriquez, Virginia e Amparo Guardado Pena, spiegassero gli occhi neri, i graffi e i lividi che ho visto sui miei figli e su gli altri bambini»
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Il Messaggero