Ieri sera in servizio nella VII sezione di Regina Coeli, dove si è suicidato il killer del parrucchiere dei vip, era in servizio lo stesso agente della notte precedente: è stato...
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«Il capo del Dap, Santi Consolo, mi ha informato: concluderemo questo passaggio alla luce degli elementi che emergeranno dall'indagine amministrativa avviata, fatto salvo che vi è un'indagine dell'autorità giudiziaria», ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando sui due suicidi a Regina Coeli. «Quanto accaduto è la conferma che serve una profonda riforma», ha aggiunto. Quanto al sotto organico a Regina Coeli stimato da un sindacato in 250 unità, «i numeri in parte sono diversi ma ciò non esclude che il tema ci sia».
«Quanto accaduto - ha detto il ministro - è la conferma dell'esigenza di una profonda riforma». Un progetto che «si potrà portare a termine solo con una revisione complessiva dell'ordinamento penitenziario che stiamo preparando con gli Stati generali che si concluderanno entro quest'anno», ha aggiunto Orlando, tornando sull'iniziativa degli Stati generali lanciati proprio per avviare un ripensamento sul mondo del carcere.
«Il carcere è per sua natura drammatico» e in quest'ambito «si sono accumulate molti problemi nel tempo, che non si superano certo con la bacchetta magica», ha detto il ministro. Quanto al sotto organico nelle file della polizia penitenziaria, «il problema c'è non solo a Regina Coeli, ma in gran parte delle strutture. Abbiamo chiesto un adeguamento degli organici con la prossima legge di stabilità e stiamo lavorando per recuperare il personale distaccato dalle carceri ad altri uffici. Ma va tenuto anche presente che siamo in una fase di ristrettezze economiche e di blocco del turn over, per cui non si potrà superare del tutto il problema». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero