Subiaco, il ritorno dei pellegrini americani alle radici del Monachesimo benedettino

Il ritorno degli Usa alle radici del Monachesimo
I sacerdoti americani tornano  in pellegrinaggio al Sacro Speco di Subiaco anche in piena pandemia  per ritrovare le radici del monachesimo benedettino. Nella culla...

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I sacerdoti americani tornano  in pellegrinaggio al Sacro Speco di Subiaco anche in piena pandemia  per ritrovare le radici del monachesimo benedettino. Nella culla della regola benedettina “ Ora et Labora “ dettata nel 534, una quindicina tra sacerdoti e seminaristi provenienti dagli Usa si sono raccolti in preghiera e meditazione nella grotta del Santo, dove  San Benedetto da Norcia si ritirò in preghiera per tre anni e meditò la sua regola. Per i religiosi americani è stata la prima volta in Italia e oltre a vedere ed ammirare la grande bellezza del Monastero  benedettino  sublacense hanno celebrato  messa  nella cappella Regina Monachorum che si trova nella chiesa inferiore e poi per oltre 40  minuti si sono raccolti in preghiera  nella grotta del Santo, invocando la protezione sul  loro paese ma anche del mondo intero contro le nefaste conseguenze  che la pandemia del Covid 19 sta provocando.

Un tour turistico e un pellegrinaggio che è iniziato nello Stato dell’Indiana negli Usa dove sono ospitati nel seminario di Sant Meinrad nella contea di Spencer. Il gruppo di religiosi ha prima fatto scalo in Inghileterra dove si sono trattenuti alcuni giorni, poi volo alla volta di Roma e ieri mattina visita e preghiera al Sacro Speco di Subiaco, il pomeriggio poi all’Abbazia di Monte Cassino dove San Benedetto da Norcia è morto il 21 marzo del 547.

Così dopo il gruppo di studenti americani di Giugno scorso anche i sacerdoti statunitensi tornano a visitare i Monasteri Benedettini sublacensi, un ritorno gradito dai monaci locali dopo la lunga attesa per  l’epidemia del Coronavirus con il conseguente lock down che aveva  azzerato l’arrivo dei turisti stranieri soprattutto da oltre oceano. “E’ stato bello accoglierli – dice Dom Maurizio responsabile dell’accoglienza -   anche loro hanno avuto grossi problemi con il Covid nel loro Stato, un sacerdote era stato trovato positivo e non era potuto partire, poi si è negativizzato e li ha raggiunti a Roma. Hanno raccontato le loro storie e quelle di tanti americani alle prese con l’epidemia. Si sono tutti vaccinati e avevano il green pass, la loro visita in questo luogo di meditazione e di preghiera era proprio per raccomandarsi a San Benedetto e arrivare presto alla fine di questa tragedia mondiale”.

Naturalmente ai religiosi Usa non poteva non piacere la grande bellezza del Sacro Speco: “ Sono rimasti estasiati – conclude Dom Maurizio – dalla bellezza del posto e dalla forte spiritualità che si respira appena entrati al Santuario. Nel pomeriggio poi sono andati a pregare nella tomba di San Benedetto a Monte Cassino”. 

A settembre scorso a pregare nella grotta di San Benedetto arrivò a sorpresa anche il presidente della Repubblica ungherese  Janos Ader dopo aver incontrato Mattarella.

 

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Il Messaggero