Subiaco, mandria di cinghiali in visita all'ospedale più piccolo del Lazio

Subiaco, mandria di cinghiali in visita all'ospedale più piccolo del Lazio
Cinghiali in visita all'ospedale Angelucci di Subiaco nella Valle dell'Aniene. Passeggiata notturna della mandria in contrada Colle Cisterna dove si trova...

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Cinghiali in visita all'ospedale Angelucci di Subiaco nella Valle dell'Aniene. Passeggiata notturna della mandria in contrada Colle Cisterna dove si trova l'ospedale. I cinghiali sono arrivati all'ingresso dell'Angelucci dove hanno gradito erba e erbusti della aiuole, in particolare di quelle attorno alla statua di San Pio. Non certo il massimo per un ospedale. A Subiaco non si tratta poi del primo avvistamento nel centro abitato: qualche mese fa una colonia di ungulati fu ripresa mentre passeggiava lungo corso Cesare Battisti, il viale di ingresso della città.

Questa volta (come riporta il mensile locale L'Aniene) hanno scelto il piazzale di ingresso dell' ospedale più piccolo della Regione Lazio con soli 30 posti letto ordinari per acuti. Con il ritorno del Covid sono passati a 20, perché la chirurgia è stata trasformata in reparto covid. E così in medicina i posti letto sono scesi a 16 e 4 riservati alla chirurgia. Un ospedale quello sublacense che ha perso la classificazione di ospedale sede di pronto soccorso per diventare presidio in area particolarmente disagiata con la soppressione di posti letto, reparti e servizi. 

Una situazione contestata dai Comuni della Valle dell'Aniene che hanno chiesto alla Regione ad ottobre del 2020 l'approvazione della legge dell'ospedale montano per riavere reparti e servizi. La legge fu approvata dalla Regione all" unanimità nel 2009 ma bocciata dalla Corte Costituzionale nel 2010  su ricorso del governo di allora perché la sanità nel Lazio era commissariata .

"Ora il commissariamento non c'è piu - dice il sindaco di Affile - ma la Regione e la commissione Sanità non ci hanno mai convocati". Durissimo il Tribunale del Malato sulla situazione nel distretto sanitario di Subiaco: " La situazione del predio ospedaliero di Subiaco é sempre più sofferente - attacca Giuseppe Lustrissimi del Tdm - da malato grave.  Da due anni l'equipe chirurgica, ridotta a tre chirurghi quando ne avrebbe bisogno di sei  e senza un primario. L'attività della sala operatoria programmabile solo per un giorno a settimana ha generato una lista di attesa in costante aumento, così da favorire la mobilità passiva. Si è costretti a viaggiare  o rivolgersi ad una struttura privata per alcuni servizi ambulatoriali".

Il Tdm elenca i problemi: "Manca il servizio di logopedia - dice Lustrissimi - che dal sito ufficiale delle Asl rm 5 verrebbe effettuato solo a Zagarolo. In fisioterapia ci sono strumenti fermi perché manca l'autorizzazione come la Tecar terapia.  C'è la legge 266/2005 che vieta di chiudere le agende di visite specialistiche. Chi la fa rispettare? L'ecografia epatica non è stato possibile prenotare al CUP, agenda chiusa. L'ultima della Asl, i due posti letto di terapia sub intensiva annunciati sei anni fa e destinati al pronto soccorso dove c'è  l'unico anestesista sono finiti al terzo piano a medicina".

Il direttore generale della Asl rm 5 in un incontro con i sindaci a Subiaco ha fatto sapere che gli interventi per l'ospedale sublacense debbono rispettare le direttive imposte per un presidio in area disagiata. Il Tdm incalza; "Il sindaco di Subiaco- dice Lustrissimi- si attivi con atti ufficiali per contrastare un atto aziendale che penalizza l'ospedale sublacense ormai ridotto a soli 30 posti per acuti".

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Il Messaggero