I ragazzi sordi del Magarotto nella “Silicon Valley” di Acilia

I ragazzi sordi del Magarotto nella “Silicon Valley” di Acilia
Le porte del Data Center Tim di Acilia sono state aperte agli studenti delle classi superiori dell’Istituto comprensivo Magarotto di vicolo del Casale Lumbroso specializzato...

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Le porte del Data Center Tim di Acilia sono state aperte agli studenti delle classi superiori dell’Istituto comprensivo Magarotto di vicolo del Casale Lumbroso specializzato in istruzione per ragazzi sordi. La struttura di via di Acilia è la prima in Italia per dotazioni certificate e interconnesse rivolte alle aziende e alla pubblica amministrazione. Quella dell’altra mattina è stata una piacevole scoperta per i ragazzi del Magarotto ma anche una full immersion nel futuro della tecnologia in uno dei centri più all’avanguardia a livello internazionale nel campo dell’ICT, acronimo di tecnologie dell’informazione e della comunicazione che ha sede nel territorio del X Municipio.


I ragazzi, accompagnati dai docenti Fabio Scanzani e Elena Giongo e con l’ausilio di un’assistente alla comunicazione, hanno potuto visitare il Data Center che, con i suoi 4mila metri è stato realizzato secondo i più moderni criteri di efficienza energetica e sostenibilità ambientale, certificato a livello mondiale. La struttura è specializzata nell’erogazione di servizi avanzati di tecnologie dell’informazione e della comunicazione rivolti alle imprese e alla pubblica amministrazione. L’incontro è stato anche l’occasione per introdurre gli studenti al percorso di “Alternanza scuola-lavoro” con cui Tim da anni offre agli studenti delle scuole superiori un momento di riflessione per pensare a “cosa fare dopo”, contribuendo in questo modo alla crescita delle loro competenze tecnologiche affrontando temi-chiave della trasformazione digitale della società. «E' stata una giornata che i ragazzi non dimenticheranno - hanno fatto sapere i loro insegnanti - e già c’è chi vuole tentare nuove professioni legate proprio all’alta tecnologia e alla comunicazione. E ci auguriamo che questa collaborazione possa continuare». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero