Era seminfermo di mente. Maurizio Diotallevi, 62 anni, l’informatico dei Parioli che nel ferragosto del 2017 ha ucciso e fatto a pezzi la sorella, Nicoletta, 59, per poi...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE Omicidio Diotallevi, il fratello: «Mentre la uccidevo agivo come un automa»
LEGGI ANCHE Il fratello killer: «Ci pensavo da mesi, ho aspettato che tornasse dalle vacanze»
Due perizie - una disposta dal gip è una dalla difesa - avevano stabilito che era seminfermo al momento dei fatti. E che aveva vissuto a lungo la sorella, con lui convivente in una casa ereditata, «come una carnefice». E quando ha deciso di disobbedire alla «sua prevaricazione sadica» è ricorso «alla dissociazione».
Per la procura però l’uomo, assistito dall’avvocato Gaetano Scalise, aveva pianificato l’omicidio perché nei giorni precedenti si era informato sui siti come si smembra un cadavere.
La donna era stata stordita con un pugno, strangolata con una cintura e smembrata con due seghe e un coltello da macellaio. A lanciare l'allarme una rom che rovistando in un cassonetto, di viale Pilsudski, ha trovato una gamba. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero