Strade a luci rosse, Marino cauto: «Prima tuteliamo le famiglie»

Strade a luci rosse, Marino cauto: «Prima tuteliamo le famiglie»
Per Ignazio Marino è già scattata l'ora del ripensamento? No, questo no. Ma la «cautela» del sindaco sulla proposta di...

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Per Ignazio Marino è già scattata l'ora del ripensamento?




No, questo no. Ma la «cautela» del sindaco sulla proposta di creare all'Eur - così come annunciato dal presidente del IX municipio Andrea Santoro - tre strade a luci rosse ora c'è, dopo il botto iniziale. Anche perché il rischio ”emulazione” negli altri quartieri senza un progetto coordinato potrebbe creare solo caos e altri chili di polemiche. A leggere bene le dichiarazioni di ieri il sindaco ha cambiato il punto di osservazione: ha parlato di «tolleranza zero per la prostituzione nei parchi pubblici dove ci sono le famiglie che vengono prima di tutto».

Ribaltando il concetto si potrebbero creare zone franche? «Io non posso fare altro - ha sottolineato Marino - che immaginare situazioni che facciano da deterrente. Non sono un legislatore nazionale». Anche i vertici del Pd romano e nazionale - per quanto possano influire sulle decisioni del sindaco - sono stati presi in contropiede. Al momento tra i democrat capitolini non c'è una linea definita, le donne sono sul piede di guerra, una per tutte la deputata turborenziana Lorenza Bonaccorsi.



IL VERTICE


L'argomento è complesso e va sviscerato bene. Matteo Orfini, commissario del Pd romano, in settimana riunirà consiglieri comunali, parlamentari, l'assessore al Sociale Francesca Danese e il mini-sindaco Santoro. Un vertice per ascoltare i pareri di tutti e poi arrivare a una sintesi. Chi ha chiamato Orfini in queste ore per confrontarsi si è sentito rispondere così: vanno capiti tutti gli attori della vicenda, di sicuro nel lanciare la proposta ne è stata sottovalutata l'impatto mediatico ecco perché servono degli approfondimenti. Il dem Michele Anzaldi, deputato renziano e soprattutto portavoce di Rutelli sindaco, ricorda: «Quando lavoravo in Campidoglio ci occupammo del quartiere Olimpico, dove c'era una cittadina del sesso, e risolvemmo il problema. Ora non si possono chiudere gli occhi, ma con le proposte spot si finisce sui giornali e basta». Cosa che Marino non vuole. La sua idea è creare «aree interdette» alla prostituzione e «zone di tolleranza», lontane da parchi pubblici dove vanno le famiglie o da abitazioni e scuole, e di inviare le multe di 500 euro a casa dei clienti che trasgrediscono. Ma il terreno è scivoloso - il prefetto Pecoraro ha già detto che non ne vuole sentire - e anche il sindaco ora ragiona sul fatto che serve una legge nazionale. E quindi al momento anche molta cautela. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero