Il San Giuseppe Due, il motoveliero della storica spedizione in Antartide, lascia Anzio per sempre diretto a La Spezia

Il San Giuseppe Due pronto per essere trasportato a La Spezia
Lunedì saranno trascorsi 47 anni dalla partenza della prima e storica spedizione in Antartide del motoveliero San Giuseppe Due, salpato da Anzio alla volta del polo sud con...

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Lunedì saranno trascorsi 47 anni dalla partenza della prima e storica spedizione in Antartide del motoveliero San Giuseppe Due, salpato da Anzio alla volta del polo sud con al timone il comandante Giovanni Ajmone Cat. Sarà un anniversario triste perché lo scafo - rimasto per circa sei anni in cantiere in attesa della ristrutturazione per la quale si era formalmente impegnato il Comune - ha preso la strada di La Spezia.


Ieri ha lasciato il cantiere per essere trasferito su un rimorchio che lo porterà in Liguria, a disposizione della Marina Militare alla quale, per espresso desiderio del Comandante, la sorella Rita lo aveva donato. L'accordo con il Comune prevedeva il restauro per uso didattico, ma dopo una serie di tentativi la Marina si è ripresa lo scafo. Servivano circa 180.000 euro per rendere un motoveliero che ha scritto una pagina di storia del mare fruibile per gli scopi che erano stati prefissati con un apposito "acccordo di collaborazione" firmato nel 2011 tra Comune e Marina militare e rimasto lettera morta.

"Dispiace che sia finita così, sono stati vani i nostri appelli - ha detto Andrea Cafà dell'associazione il Pungolo che segue da tempo le vicende di Ajmone Cat - La volontà del comandante  che ha portato il nome della città nelle sue spedizioni, era quella di utilizzarlo come nave scuola e permettere ai giovani di avvicinarsi all’arte marinaresca che ad Anzio è storia e cultura. "

Nulla da fare, però. "Abbiamo chiesto all'Anac mesi fa un parere per sapere se il Comune poteva fare dei lavori su un bene che non è di sua proprietà - ha spiegato il sindaco di Anzio, Luciano Bruschini - non abbiamo avuto risposta e quindi l'intervento non è stato possibile". 

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Il Messaggero