Salirà sul palco del teatro di Rebibbia il prossimo 6 maggio alle 16.30, per un live diverso dal solito, Stefano D’Orazio dei Vernice che, con la voce nel petto e la...
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Per Il live, organizzato da RGB etichetta discografica in collaborazione con il Movimento dei Germogli di Calcada, D’Orazio mette a punto la scaletta mescolando alla melodia dei suoi vecchi e nuovi successi cover di autori italiani e internazionali. Certo, di palchi, nei suoi lunghi anni di carriera il cantante ne ha calcati tanti, alcuni più emozionanti di altri (tanto per ricordarne qualcuno quello del Festivalbar, nei primi anni novanta, quando con Su e Giù, Quando Tramonta il Sole e Solo un brivido i Vernice furono tra le band più gettonate di quegli anni); mai prima d’ora, però, l’ex frontman della band aveva sperimentato quello del carcere. “Una scelta – dichiara l’artista – nata da un’opportunità che si è presentata e per la quale ringrazio la direzione dell’ istituto penitenziario. Più volte in passato avevo pensato a una situazione del genere ma per mille ragioni non si era mai concretizzata. Per natura sono un curioso e, certo, suonare a Rebibbia non capita tutti i giorni. E’ un altro mondo e per quanto mi riguarda la musica mi ha sempre salvato Non so come sarà né che emozione proverò, ma di sicuro sarò preparato e carico. L’unico desiderio che serbo nel cuore è che il 6 maggio le mie canzoni possano essere d’aiuto se non a tutti almeno a qualcuno di loro”.
Una storia segnata da passaggi importanti quella di Stefano D’Orazio: prima il grande successo, poi il silenzio improvviso, l’uscita di scena e infine il grande ritorno. “Tornare sul passato credo non sia più utile. - dice il cantautore - Sono proiettato verso il futuro, la grinta e l’energia è la stessa di sempre, anche se inevitabilmente, sono cambiato.
Il Messaggero