Per la morte di Stefano Cucchi, arrestato il 15 ottobre 2009 e deceduto dopo una settimana all'ospedale Pertini di Roma, la Cassazione ha annullato l'assoluzione di 5...
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Ora la Corte d'assise d'appello di Roma dovrà riesaminare, solo per l'accusa di omicidio colposo, la responsabilità del primario del reparto protetto del Pertini Aldo Fierro e quella dei medici Stefania Corbi, Flaminia Bruno, Luigi De Marchis e Silvia Di Carlo. È definitiva, invece, l'assoluzione della dottoressa Rosita Caponetti. La Suprema corte inoltre ha confermato le assoluzioni di 3 infermieri e di 3 agenti della penitenziaria e preso atto del ritiro di un ricorso della parte civile.
La richiesta
Non far calare una «pietra tombale» sulle cause della morte di Stefano Cucchi e annullare le assoluzioni dei cinque medici dell'ospedale Pertini, accusati di omicidio colposo, dal momento che questa «persona» doveva «essere custodita da uomini dello Stato» ed è stata invece oggetto di «gravi violenze» per poi «morire in un ospedale pubblico» dove «è stata violata la sua dignità». Era questa la richiesta avanzata nella sua requisitoria dal Procuratore generale della Cassazione Nello Rossi ai giudici della Quinta sezione penale della Suprema Corte che devono decidere se confermare o meno l'assoluzione, decisa dalla Corte di Assise di Appello di Roma il 31 ottobre 2014, dei dodici imputati finora processati in questa vicenda. Si tratta di sei medici, tre infermieri e tre agenti della polizia penitenziaria, accusati di comportamenti che hanno concorso alla morte del giovane geometra romano, arrestato il 15 ottobre 2009 per possesso di droga e deceduto dopo una settimana di ricovero ospedaliero dopo essere stato picchiato brutalmente prima dell'udienza per direttissima.
Nell'aula 'Della Torrè della Cassazione era presente Ilaria, la sorella di Stefano, che da sei anni combatte senza tregua per fare luce su questa morte con un impegno cui il Pg Rossi rende onore definendolo «meritorio».
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Il Messaggero