Stefano Cucchi fu colpito dai tre carabinieri che lo avevano arrestato con «schiaffi, pugni e calci». Lo scrivono il procuratore della repubblica Giuseppe Pignatone ed...
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«Le lesioni procurate a Stefano Cucchi, il quale fra le altre cose, durante la degenza presso l'ospedale Sandro Pertini subiva un notevole calo ponderale anche perché non si alimentava correttamente a causa e in ragione del trauma subìto, ne cagionavano la morte». Si legge nel provvedimento di chiusura dell'indagine della Procura. «In particolare - scrivono i pm - la frattura scomposta» della vertebra «s4 e la conseguente lesione delle radici posteriori del nervo sacrale determinavano l'insorgenza di una vescica neurogenica, atonica, con conseguente difficoltà nell'urinare, con successiva abnorme acuta distensione vescicale per l'elevata ritenzione urinaria non correttamente drenata dal catetere». Una quadro clinico che «accentuava la bradicardia giunzionale con conseguente aritmia mortale».
Dopo la sentenza Ilaria, al sorella di Stefano Cucchi ha scritto su Facebook: «I carabinieri sono accusati di omicidio, calunnia e falso. Voglio dire a tutti che bisogna resistere, resistere, resistere. Ed avere fiducia nella giustizia». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero