Roma, era la stalker di un condominio, ex vicedirettore del giornale della Dc Il Popolo dovrà stare alla larga dai vicini

Roma, era la stalker di un condominio, ex vicedirettore del giornale della Dc Il Popolo dovrà stare alla larga dai vicini
Tiene sotto scacco per anni i vicini di un intero palazzo: stalker condominiale relegata a non avvicinarsi più a nessuno di loro. Sull'androne e nelle scale...

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Tiene sotto scacco per anni i vicini di un intero palazzo: stalker condominiale relegata a non avvicinarsi più a nessuno di loro. Sull'androne e nelle scale dovrà rimanere alla larga almeno cinque metri, in strada più di duecento. Sono dovuti intervenire i giudici per mettere pace in un edificio al civico 86 di via dei Quattro Venti, al Gianicolo, di proprietà dell'ente ecclesiastico Pia Unione Cristiana opera di riconforto. Andrea Piroska Barkanay, 62 anni, detta Andreina, in passato vice direttore del Popolo della Dc, per non rischiare il carcere ora dovrà rispettare al centimetro le disposizioni impartitegli dal gip Fabio Mostarda, su richiesta del pm Vincenzo Barba. Non potrà avvicinarsi ai trentadue vicini che l'hanno denunciata e pure ai loro parenti mantenendo la distanza, all'interno del palazzo, di cinque metri. Dovrà astenersi di rivolgere loro la parola («ivi inclusi i mezzi telefonici e telematici»).

 
Ed infine non dovrà «far circolare i suoi cinque cani liberi e senza guinzaglio dentro il palazzo e fuori nel raggio di duecento metri» evitando che facciano i bisogni nello spazio a loro vietato. Un conforto per gli abitanti della palazzina da dieci anni bersagliati dalle invettive e dai dispetti della signora del primo piano. Il capo di imputazione è da guinness. Di giorno e di notte lasciava troppo spesso liberi i cani nel cortile; gettava spazzatura dalla finestra; staccava il contatore generale; ricopriva di escrementi porte e auto; minacciava di morte e di pestaggi chiunque le facesse un altolà; graffiava un paio di vicine e a una lanciava pure un sasso contro il lunotto della Toyota parcheggiata. Tanto che per difendersi e raccogliere prove i vicini avevano dovuto installare un sistema di videosorveglianza. Sottoposta a una perizia è risultata sana di mente.
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Il Messaggero