Stadio Roma, Raggi frena. Slitta l'incontro con i privati

Il Campidoglio frena sul progetto dello stadio della Roma a Tor di Valle. La giunta di Virginia Raggi ha intenzione di revocare la delibera varata dall'amministrazione Marino...

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Il Campidoglio frena sul progetto dello stadio della Roma a Tor di Valle. La giunta di Virginia Raggi ha intenzione di revocare la delibera varata dall'amministrazione Marino nel 2014 che stabilisce la pubblica utilità del nuovo stadio. Secondo fonti M5S, non si tratterebbe di un «no» definitivo all'operazione. Il provvedimento del 2014, viene spiegato, dovrà essere «riperimetrato». La giunta pentastellata sarebbe orientata ad apportare diverse modifiche: l'obiettivo è tagliare sia le cubature record per negozi e uffici sia le opere pubbliche a carico dei privati. Per aggirare il vincolo della Soprintendenza sull'ippodromo, anche lo stadio potrebbe cambiare collocazione ed essere spostato di alcune centinaia di metri per lasciare intatte le tribune di Lafuente. La maggioranza dei consiglieri M5S però spinge per fermare definitivamente l'operazione immobiliare.


Dopo la sfilza di criticità segnalate dalla Soprintendenza ai Beni culturali e dall'Avvocatura capitolina, la sindaca già in giornata dovrebbe inviare la comunicazione agli uffici competenti, avviando la verifica della sussistenza dei presupposti per revocare o modificare il provvedimento. La decisione è stata assunta in via cautelativa, per non esporre il Comune a responsabilità. Intanto è slittato a venerdì l'incontro in programma oggi tra i proponenti del nuovo stadio della Roma e il Campidoglio.

Dello stadio si è discusso anche nel vertice di oggi in Campidoglio tra Beppe Grillo e i consiglieri della maggioranza. Prima di entrare, il leader M5S ha detto che 
«la risposta la darà Virginia e con lei il consiglio. La sindaca farà una dichiarazione tra uno o due giorni: e così si chiuderà questa storia dello Stadio in un modo o nell'altro». Dopo tre ore di discussione, Grillo è uscito da Palazzo Senatorio intorno alle 18. «Avanti compatti e no alle divisioni», ha detto ai suoi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero