Nessun ostacolo ai cantieri, che potranno partire già nei prossimi mesi. L'atteso fischio di inizio all'avvio delle procedure per i lavori del nuovo stadio della...
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Questo parere esterno lo conferma» e ora «i proponenti se vogliono potranno aprire i cantieri già entro l'anno», ha spiegato Raggi illustrando la relazione del Politecnico e annunciando che sul tema ci sarà anche un consiglio comunale straordinario.
È per questo che parla di «un sì condizionato». Si punta con decisione sui trasporti su ferro e non sulla costruzione di un secondo ponte, oltre a quello dei Congressi, quello di Traiano. Ora il prossimo passaggio, essenziale, per la costruzione dell'impianto sarà in assemblea capitolina, forse a primavera, quando saranno pronti i documenti su convenzione e variante urbanistica e le controdeduzioni alle osservazioni fatte dai cittadini. Poi, dopo l'ok in assemblea, l'ultima parola spetterà alla Regione Lazio. Tra i primi ad esultare ci sono il presidente del Coni, Giovanni Malagò e il vicepresidente esecutivo della Roma, Mauro Baldissoni, per il quale «è ormai il momento, dopo tutto il tempo speso su questo progetto, che la città abbia la possibilità di vedere un investimento di tale portata e che la Roma possa effettivamente lavorare alla costruzione».
A parlare di «buona notizia» sono anche il ministro Salvini e lo stesso Beppe Grillo mentre Di Maio in un post si complimenta con la sindaca. Ma se Roma è ad un passo dalla posa della prima pietra, per alcuni di quelli che hanno visto nascere il progetto sembrano appena cominciati i guai giudiziari: è attesa a giorni la richiesta di rinvio a giudizio per una ventina di persone coinvolte nell'inchiesta sullo stadio, tra cui l'imprenditore Luca Parnasi che -secondo l'accusa- ha cercato di pilotare le procedure amministrative legate al masterplan, approvato, nell'ambito della conferenza dei servizi, nel febbraio dello scorso anno. Un provvedimento che portò, tra l'altro, all'abbattimento del 50% delle cubature. Nel procedimento, nel quale si ipotizzano anche i reati di finanziamento illecito e traffico di influenze, sono coinvolti alcuni politici. La Procura nelle scorse settimane ha ottenuto il giudizio immediato per l'ex presidente di Acea, Luca Lanzalone.
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Il Messaggero