Catene ai cancelli per sigillare l'abbandono. Oltre le inferriate verdi chiuse con nuovi lucchetti, ammassi di rifiuti e gradini anneriti. Un'auto della vigilanza inviata...
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IL FUTURO
Sette persone che avevano fatto dello stadio progettato tra il 1957 e il 1958 da Pier Luigi Nervi e dal figlio Antonio un accampamento sono state identificate e trasferite in una struttura di accoglienza. Fuori dallo stadio restano parcheggiate quattro roulotte, una all'altezza del cancello per gli ingressi 26, 27 e 28. Accanto, carrelli rubati ai supermercati pieni di bottiglie d'acqua e passeggini. Tre camper in piazza Ankara.
E adesso che succederà? Intanto l'impianto abbandonato viene vigilato, non si sa fino a quando. Sono anni che lo sgomberano e ogni volta i senzatetto tornano. «Stiamo valutando una soluzione temporanea per rendere vivibile l'anello esterno», spiega l'assessore allo sport Daniele Frongia. «L'idea è quella di trasformarlo in un'area dedicata allo sport fruibile gratuitamente». Un progetto del II Municipio, «abbiamo già preso contatti con le associazioni di volley, arrampicata, danza sportiva, skate. Questo servirà anche per controllare l'area», dice Francesca Dibello, presidente del II municipio. Settantasettemila euro per la pulizia esterna e 5mila per i nuovi cancelli. lntanto, aggiunge Frongia, «sarà presto installato un gabbiotto con i materiale e gli attrezzi necessari ai tecnici della Sapienza per lo studio della struttura con la Fondazion Getty di New York. E anche questo contribuirà a un maggior controllo».
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Il Messaggero