Spin Time Labs, l'ultima beffa: «A pulire pensi la proprietà»

Non solo la beffa di Imu e Tasi, che, dal 2013, anno di occupazione dell'ex sede Inpdap, la proprietà ha dovuto versare annualmente (per un totale di quasi un milione e...

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Non solo la beffa di Imu e Tasi, che, dal 2013, anno di occupazione dell'ex sede Inpdap, la proprietà ha dovuto versare annualmente (per un totale di quasi un milione e centomila euro). Quasi non riuscivano a credere ai loro occhi, quando, tempo fa, alla Investire Sgr, che, per conto del Fondo Immobili Pubblici gestiva la vendita dello stabile, hanno ricevuto una missiva da parte dei vigili. Ad inviarla è la responsabile del reparto tutela minori ed emarginati e fenomeni di degrado urbano, dal gruppo Trevi.


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«Si comunica che personale di questa unità organizzativa è stato costretto più volte ad intervenire per rimuovere la situazione di degrado legata alla presenza di persone senza fissa dimora, che stazionano nelle aree coperte di pertinenza dello stabile, che risulta essere di proprietà di codesta società (la Investire Sgr, ndr)». Fin qui, nulla di strano. Il problema dei clochard che, di notte, usano il porticato attiguo all'entrata per dormire è noto a tutti, anche ai residenti, che, evidentemente, lo hanno segnalato alla Municipale. A essere surreale, è l'esortazione - che ha i toni della diffida - che gli agenti del Gruppo Trevi inviano, forse ignorando che dall'ottobre del 2013 quell'area è sfuggita al controllo della Investire.

«Si prega di provvedere - prosegue, infatti, la lettera - attraverso misure strutturali definitive, compatibili con i Regolamenti e Leggi in materia edilizia o con vigilanza continuativa, al controllo di queste aree, finalizzato all'eliminazione del fenomeno. Questo comando provvederà, al contempo, a richiedere misure di sostegno a favore di dette persone». Nell'ipotesi in cui la proprietà non dovesse adempiere a questo singolare obbligo, ci sarebbero anche delle conseguenze economiche: «A tale scopo si prega di comunicare, nel più breve tempo possibile, quali misure verranno intraprese, in assenza delle quali sarà emessa ordinanza in danno, a carico di Codesta società, per ogni intervento di pulizia delle aree che dovrà essere effettuata per garantire l'igiene e il decoro dell'area interessata».


Il problema, chiaramente, è rimasto invariato, con buona pace dei residenti della zona, che devono convivere con una sorta di ostello per sbandati, a due passi dalle loro case. Una situazione che peggiora quando, nei weekend, vengono organizzati i rave fino all'alba e la zona si trasforma in una latrina a cielo aperto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero