Spin Time, la Procura di Roma indaga sul rave abusivo: ma gli occupanti già organizzano il prossimo

Il palazzo occupato di Spin Time e il business dei rave con ingresso a pagamento, finiscono nel mirino della Procura di Roma, che ha deciso, ieri, di aprire un fascicolo sul party...

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Il palazzo occupato di Spin Time e il business dei rave con ingresso a pagamento, finiscono nel mirino della Procura di Roma, che ha deciso, ieri, di aprire un fascicolo sul party abusivo di Capodanno. I magistrati, in particolare, indagano per manifestazione non autorizzata, poiché nella mattinata del 31 dicembre, il questore, Carmine Esposito, aveva inviato una diffida agli organizzatori. Una prescrizione che, però, è stata violata, con tanto di appelli a partecipare condivisi sui social e successiva sfida alle forze dell’ordine: «Continueremo ad organizzare eventi», dichiarano gli animatori di questa occupazione.


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Spin Time, la procura di Roma indaga sul rave abusivo di Capodanno

L’indagine della Digos, coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Caporale e dal sostituto procuratore Eugenio Albamonte, è scattata immediatamente, anche perché la polizia in borghese ha vigilato, a distanza, sull’evento, organizzato, a Capodanno, nel palazzo occupato di via di Santa Croce in Gerusalemme. Quella notte, migliaia di persone – fra le 4 e le cinquemila – hanno varcato l’accesso dello stabile, già sede Inpdap, occupato dal 2012 – pagando un biglietto che oscillava tra i 10 e i 20 euro. Non tutti, però, sono stati fatti entrare: diverse centinaia di persone sono rimaste fuori. Per questo, nei giorni seguenti, molti avevano protestato sulle pagine social di Spin Time: «Abbiamo acquistato i biglietti in prevendita, vogliamo il rimborso».

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BUSINESS NEL MIRINO
«C’è un modello imprenditoriale dietro a queste feste», fa notare uno degli investigatori che sta seguendo la vicenda. Non solo Digos ma anche polizia Amministrativa si occupano del rave terminato all’alba, con un intervento della polizia per rissa (intorno alle 2 di notte) e uno del 118 per malore. Sono tre i nomi degli organizzatori che sarebbero finiti nella prima informativa inviata alla Procura: si tratta di Andrea Alzetta, ovvero Tarzan, di Paolo Perrini e del giovane Tommaso Salaroli, leader di Scomodo. Non appena la polizia riceverà la delega del pubblico ministero, partiranno, nello specifico, gli accertamenti sul conto corrente utilizzato per le prevendite dell’evento: a chi era intestato? Inoltre, bisognerà chiarire chi ha incassato quei soldi (ovviamente, non dichiarati al fisco): in ogni caso una cifra a quattro zeri (per gli organizzatori, 33mila euro, altre stime, più realistiche, si aggirano intorno agli 80mila euro).
 

VIA DAL SITO TURISTICO

E, intanto, ieri, il Campidoglio ha “sbianchettato” dal suo sito ufficiale per i turisti (www.turismoroma.it), la “scheda” informativa relativa all’occupazione di Spin Time, che tanto aveva fatto discutere nei giorni scorsi (Giorgia Meloni, leader di FdI, aveva anche presentato un’interrogazione alla sindaca). Non solo è stato cancellato ogni riferimento al centro sociale dell’Esquilino (definito “bene comune”, sulle pagine web), ma anche quelli a due analoghe realtà fuorilegge (il Forte Prenestino e l’Ex Snia). «Fratelli d’Italia aveva denunciato la presenza dello Spin Time Labs sul sito turistico ufficiale del Campidoglio e, grazie al Messaggero, abbiamo appreso che si faceva pubblicità anche altri due centri sociali - sottolinea Giorgia Meloni - Sono contenta che FdI abbia contribuito a rendere un servizio ai cittadini. Chi vive nell’illegalità non può essere né legittimato né tanto meno incoraggiato dalle Istituzioni. Continueremo a tenere alta l’attenzione sul caso del palazzo occupato di via di Santa Croce in Gerusalemme». Ma, intanto, a Spin Time, si pensa già alla prossima festa: il 25 gennaio, ticket di ingresso a 5 euro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero