La voglia di una nuotata, una passeggiata in riva a piedi scalzi e la sabbia in cui sprofondare più morbida nel solito. Mai il mare era stato così lontano per Ostia...
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Viaggi e coronavirus, mossa italiana all'Unione Europea: «Report sulle Regioni sicure»
Sardegna, spiagge aperte ma quarantena per chi arriva. «Per l'estate tamponi ai turisti»
Aldo si è precipitato all’alba, per lui quattro passi sul bagnasciuga significano il ritorno alla normalità: «È una nuova alba, sveglia alle 5.30 e si torna a camminare sulla spiaggia. Una sensazione primordiale che grazie all’odore forte delle alghe ricarica totalmente. È come se non ci fossimo mai separati». Il richiamo della salsedine era irresistibile soprattutto per gli sportivi. Dopo le proteste delle scorse settimane dei surfer e degli atleti di kitesurf e vela che chiedevano di potersi allenare individualmente, ieri a loro è stato aperto lo specchio d’acqua.
«È come se avessi indossato la muta per la prima volta - dice Davide Danti, tre volte campione italiano di bodyboard - è stata una sensazione bellissima». Resta ancora intrecciato e difficile da sciogliere, invece, il nodo sull’avvio della stagione balneare. La Regione Lazio ipotizza come data quella di lunedì prossimo, 25 maggio ma il Campidoglio tiene chiusi gli arenili almeno fino al 1 giugno e pensa a una proroga dell’ordinanza almeno fino al 3, semmai, per evitare l’assalto del 2 giugno. Ipotesi questa che gli operatori del settore vorrebbero scongiurare: «Sarebbe il colpo di grazia a una stagione già compromessa», dicono i balneari ma il Campidoglio non vuole assalti e assembramenti. Assai più difficile immaginare ad oggi, invece, come sarà l’estate sulle già frequentatissime spiagge libere. Su circa 18 chilometri di costa, Ostia ne ha quasi 8 liberi, accessibili a tutti e molto diversificati, che solitamente nella bella stagione ospitano fino a mezzo milione di presenze.
Ostia e Fiumicino, le spiagge riaprono ma sono piene di rifiuti e detriti
Mentre Castel Porziano e Capocotta potrebbero salvarsi per il lavoro dei gestori dei chioschi, che ne sarà delle spiagge libere di Ponente? La costa a ridosso del lungomare Duca degli Abruzzi continua a essere a oggi priva di servizi.
«Siamo preoccupati, lo diciamo con grande e limpida onestà - dicono Andrea Venanzoni e Raffaele Paciocca, rispettivamente dirigente e Rsu Cisl FP - in vista dell’estate solo la polizia locale non basta serve un piano interforze con capitaneria, carabinieri, polizia di stato , finanza e poi bisognerà comunque tutelare gli assistenti bagnanti che non devono rischiare aggressioni per compiti non propri». Perplessità anche sull’idea del lungomare pedonalizzato: «Si facciano bene i calcoli sui profili di security and safety, perché chiudere da Giuliano da Sangallo a Colombo prevede una necessaria pianificazione ed un impiego di forze che Ostia, periferia delle periferie, non possiede», dicono i vigili. La leggera pioggia di ieri non ha frenato l’entusiasmo di chi ha osato il primo tuffo ai tempi del Covid. Quello che aveva il sapore della libertà. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero