Roma, sparatoria all'Eur: caccia a un complice. Ancora grave uno dei ragazzi feriti

Cinque minuti di follia e violenza, che potevano trasformarsi in una strage. Emergono nuovi particolari dalla rissa con sparatoria avvenuta ieri mattina all'alba fuori dalla...

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Cinque minuti di follia e violenza, che potevano trasformarsi in una strage. Emergono nuovi particolari dalla rissa con sparatoria avvenuta ieri mattina all'alba fuori dalla discoteca Room 26, all'Eur, nella quale quattro persone sono rimaste ferite. Lo sparatore, 26 anni, farebbe parte di una ricca famiglia di nomadi, identificato e rintracciato dalla polizia poche ore dopo il fatto, è stato fermato per plurimo tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco.

 
Subito dopo la sparatoria è scappato a bordo di un'Audi nera insieme a un amico di 32 anni, che è stato denunciato (anche lui medicato al Sant'Eugenio ferito di striscio da uno dei proiettili) e altre persone. Ora è caccia ai complici: tra loro anche una ragazza.

LE INDAGINI
Gli agenti hanno sequestrato alcuni bossoli rimasti per terra davanti all'ingresso del locale e ora stanno passando al setaccio le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona che potrebbero aver immortalato la spedizione punitiva. Durante la fuga dei testimoni avrebbero segnato alcuni numeri della targa dell'auto usata dalla banda per scappare. Le indagini si stanno concentrando tra due quartieri: San Basilio e Spinaceto.

FUTILI MOTIVI
Il vero obiettivo di chi ha sparato però non erano solo i buttafuori del locale, colpevoli di aver cacciato proprio loro. Ma, secondo alcune persone presenti alla serata, altri giovani con cui avrebbero avuto una violenta discussione finita a spintoni e parolacce. Per vendicare l'onta di essere stati allontanati dalla discoteca, sono tornati a casa a prendere le armi per farsi giustizia.

Una volta arrivati davanti al Room 26 uno di loro ha fatto fuoco all'impazzata ferendo quattro persone tra loro anche un paio di ragazzi con cui aveva litigato in precedenza. Ma ad essere colpito anche un giovane spagnolo di 25 anni, in vacanza con alcuni amici (tutti tecnici del settore giovanile del Villarreal) e un addetto alla sicurezza. Il più grave è ancora ricoverato in prognosi riservata all'ospedale San Camillo con un proiettile nell'addome. Fuori pericolo gli altri tre, due dei quali sono stati dimessi dal Sant'Eugenio.


Quello che è accaduto sabato non è una novità per Roma: nei mesi scorsi colpi di pistola sono stati esplosi contro discoteche a Testaccio e in altri quartieri, sempre per futili motivi. E ora ancora una volta, al centro della scena un locale notturno, un luogo di ritrovo dove l'incontro tra giovani si trasforma in una sfida all'ultimo sangue: basta un'occhiata di troppo, una parola fraintesa o un complimento non gradito (condito da alcol e droga) per scatenare gli animi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero