Ostia, guerra tra clan: la sparatoria al bar davanti ai bambini

«I napoletani so’ tornati, hanno sparato in mezzo alla strada: un macello». Non soltanto bande criminali che vogliono contendersi il controllo del mercato della...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«I napoletani so’ tornati, hanno sparato in mezzo alla strada: un macello». Non soltanto bande criminali che vogliono contendersi il controllo del mercato della droga sul litorale di Roma, ma veri e propri clan «emergenti» legati alla camorra: sono quelli sgominati dagli uomini della Squadra Mobile e della procura di Roma, tra Ostia, Acilia e Dragoncello.

 

L’operazione “Via del Mare” ha scoperchiato un nuovo scenario nello scacchiere criminale e negli equilibri della mala del litorale. Protagoniste due famiglie rivali: da una parte i Sanguedolce, vicini a Marco Esposito, detto “Barboncino” e capo degli «emergenti» che volevano sfidare gli Spada e i Fasciani e, dall’altra, i Costagliola, longa manus della camorra ad Acilia.

Succede tutto questo tra Ostia, Dragona, San Francesco e Dragoncello, un quadrilatero pericoloso che assomiglia sempre più a un Far West: spari, sequestri di persone e attentati nei bar davanti a tutti. In pieno giorno un commando armato ha fatto fuoco in via Ottone Fattiboni incuranti delle persone affacciate in finestra. Anche davanti ai bambini: «C’ho i regazzini», urla una donna. Poi, per fortuna, «il ferro s’è inceppato», come ha detto chi è scampato all'agguato e non ci sono stati spargimenti di sangue.

In un’altra occasione nel tentativo di sparare ad un rivale in affari criminali il gruppo di malavitosi aveva, con le pistole in pugno organizzato una spedizione punitiva al Cineland di Ostia dando vita ad un inseguimento armato dentro le sale cinematografiche creando il panico tra i presenti.

Proprio come i delinquenti protagonisti delle fiction del web.  




  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero