La famiglia Spada funziona come un vero e proprio clan mafioso. A spiegarlo è uno dei pentiti delle indagini sulle famiglie di Ostia le cui parole hanno maggiore peso nelle...
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I DIVERSI COMPITI
Spada, ora in carcere di alta sicurezza per violenza privata e lesioni aggravate dal metodo mafioso, nella descrizione di Cardoni è quello che «comanda in seno alla famiglia». Segue Carmine, detto Romoletto, «che si occupa di prestare i soldi a strozzo». Poi c'è «Spada Silvano, fratello di Massimiliano, un emergente che ha anche un ruolo di comando» e che usa il ristorante di un «amico» come luogo di spaccio, con vari dipendenti che a detta di Cardoni lavorano anche per lui. Poi Enrico Maciste Spada, Roberto Zibba, anche loro, dice Cardoni, nel traffico di stupefacenti, mentre Ottavio detto Toro è «nelle società». Tra le attività collaterali, il dominio sulle case popolari. Lo stesso Cardoni ha messo a verbale di aver dovuto cedere l'alloggio Ater in cui viveva per spostarsi in un altro per sfuggire alle minacce degli Spada.
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Il Messaggero