Spaccio, abusivi e degrado: dal Centro al Pigneto ecco le zone rosse

Spaccio, abusivi e degrado: dal Centro al Pigneto ecco le zone rosse
Il dossier sarà nelle mani del nuovo prefetto, ma gli uffici di Palazzo Valentini si interrogano già sul se e come potere applicare la nuova circolare del Viminale...

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Il dossier sarà nelle mani del nuovo prefetto, ma gli uffici di Palazzo Valentini si interrogano già sul se e come potere applicare la nuova circolare del Viminale che dà il potere direttamente ai prefetti di istituire zone rosse della città a prova di spacciatori, abusivi e balordi. Lo strumento sarebbe in grado di colmare a Roma anche il gap creato nell'attesa dell'applicazione del nuovo regolamento di polizia urbana in virtù del quale la sindaca Virginia Raggi sarà chiamata a emanare le ordinanze che impongono il daspo urbano a chi molesta o crea problemi all'ordine pubblico. Misura che diversi comitati di quartiere invocano da tempo ma che non si è ancora realizzata. Piazza Vittorio, in testa.


CRACK AI GIARDINETTI
Sull'approvazione definitiva del regolamento, infatti, non ci sono tempi certi e c'è il rischio che possa slittare a estate già iniziata, quando le aree della movida, le strade e le piazze di Roma saranno più che mai affollate. A questo punto per garantire una maggiore sicurezza e impedire che interi pezzi di città affoghino nel degrado, potrebbe intervenire direttamente la prefettura. Direttive precise ancora non ci sono. Ma l'idea allo studio in via IV Novembre è quella di agire sulla falsariga delle due città pilota, Bologna e Firenze, dove sono state già emanate le prime ordinanze, praticamente fotocopia, firmate dai rispettivi prefetti. Nelle cosiddette zone rosse, anche a Roma, potrebbe essere presto vietato lo stazionamento di «persone dedite ad attività illegali». Ovvero chi annovera già una denuncia per stupefacenti, lesioni, rissa o danneggiamenti, potrebbe non mettere più piede in determinate aree della città. Pensiamo a piazza Vittorio, appunto: qui giorno e notte i residenti denunciano il via vai di spacciatori e consumatori di droga. Giovani e meno giovani si fanno di crack ed eroina seduti sui marciapiedi o sulle panchine dei giardinetti contribuendo al degrado e all'insicurezza della zona. O alla stazione Termini dove dal decreto Minniti del 2017 in poi solo l'Arma ha già ottenuto 10 Daur (Daspo urbani) e ne ha richiesti altrettanti: qui l'ordinanza prefettizia potrebbe fornire alle forze dell'ordine uno strumento ulteriore per allontanare i pusher, spesso violenti e, di conseguenze, tenere alla larga il sottobosco di clienti perennemente a caccia di dosi.

I LUOGHI NEL MIRINO
L'intento è quello di rafforzare l'azione di controllo e prevenzione in quei luoghi in cui è già alta e costante l'attenzione di polizia, carabinieri e municipale. E qualsiasi decisione operativa sarà comunque adottata in sede di comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico. Le zone interessate dal provvedimento sono quelle caratterizzate da alta densità abitativa e da flussi turistici importanti, dalla presenza di istituti scolastici e università, complessi monumentali, museali e luoghi della cultura di rilevanza mondiale, esercizi ricettivi, ristorativi e commerciali.

Nel mirino ci sono oltre ai giardini dell'Esquilino, le piazze della movida e dello spaccio di San Lorenzo, del Pigneto, di Trastevere e Campo de' Fiori, il Colle Oppio, Monti e l'area di piazza Bologna. Ma potrebbe funzionare anche per alcune piazze o parchi di periferia, poli attrattivi per gli spacciatori, di notte e di giorno. A Firenze, il daspo urbano sarà sperimentato per 3 mesi, e riguarda circa una ventina di luoghi. Nella Capitale potrebbero essere anche il doppio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero