Roma, sos Bilancio, Comune in pressing su Padoan: «Sblocchi 220 milioni»

Roma, sos Bilancio, Comune in pressing su Padoan: «Sblocchi 220 milioni»
Una scialuppa di salvataggio da 220 milioni di euro per chiudere il bilancio di previsione 2017 ed evitare il commissariamento del Campidoglio. La richiesta, inviata da Palazzo...

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Una scialuppa di salvataggio da 220 milioni di euro per chiudere il bilancio di previsione 2017 ed evitare il commissariamento del Campidoglio. La richiesta, inviata da Palazzo Senatorio su iniziativa del neo assessore Andrea Mazzillo, è arrivata nei giorni scorsi agli uffici del ministero dell'Economia, in attesa di un possibile (ma ancora non fissato) incontro tra Virginia Raggi e Pier Carlo Padoan. La richiesta non riguarda fondi veri e propri, ma la concessione di quegli spazi di patto che, da qualche anno a questa parte, sembrano diventati uno strumento indispensabile per chiudere le manovre del Comune di Roma, alle prese con problemi contabili che sembrano senza soluzione. In sostanza, dal colle capitolino arriva la richiesta di poter ancora una volta sforare i vincoli del patto di stabilità degli enti locali.


LE NOVITÀ
Questa soluzione, rispetto al recente passato, non deve più essere rivolta necessariamente a trovare risorse da utilizzare per gli investimenti - opere pubbliche, manutenzione straordinaria della città, progetti di riqualificazione urbana - ma può essere utilizzata per correggere squilibri di bilancio e limitare i tagli alla spesa: uno strumento utilizzato, per esempio, da Ignazio Marino per chiudere in extremis la manovra del 2013, subito dopo l'insediamento del chirurgo in Campidoglio. E l'amministrazione comunale - anche a causa dei ritardi nel completamento della giunta - si trova a dover portare a casa in due mesi e mezzo una Finanziaria lacrime e sangue, con la spada di Damocle del completamento del piano di rientro triennale.

L'ITER
Gli uffici tecnici del dicastero di via XX Settembre dovranno ora esaminare nei dettagli la domanda di Palazzo Senatorio, per valutare le motivazioni alla base della richiesta di sforamento e sondare i margini di allentamento dei vincoli del patto. I primi segnali provenienti dal Mef non sono incoraggianti: al ministero si ritiene che l'amministrazione di Roma Capitale debba portare a termine autonomamente quella riduzione della spesa corrente indispensabile a mettere definitivamente in sicurezza i conti. Inoltre, i margini di manovra possibili - anche qualora il Mef decida per il via libera alle richieste provenienti dal Campidoglio - non dovrebbero superare i 150 milioni di euro. A questo punto, la strada si presenta sempre più in salita, e sarà molto difficile rispettare la deadline del 31 dicembre: più probabile che l'approvazione definitiva del bilancio di previsione slitti a gennaio, facendo partire il 2017 con la gestione per dodicesimi, ossia con i livelli di spesa fissati per l'anno in corso dal commissario straordinario Francesco Paolo Tronca.

L'INCONTRO

Virginia Raggi, intanto, insieme a Mazzillo ha incontrato ieri mattina l'amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti, Fabio Gallia, e i dirigenti della società controllata dal Mef. Durante l'incontro si è discusso dei finanziamenti, da parte di Cdp, destinati agli investimenti di Roma Capitale per la messa in sicurezza e l'adeguamento normativo degli edifici scolastici comunali, in modo da poter avviare i cantieri entro la fine dell'anno. «Abbiamo intenzione di avviare un dialogo forte e produttivo con Cassa depositi e prestiti - assicura la sindaca - con la prospettiva di portare avanti progetti di manutenzione e rigenerazione urbana, importanti per restituire spazi vitali alla nostra città e sottrarli al degrado, a cominciare proprio dalle scuole».
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Il Messaggero