Solidarietà, Unhcr e Bambino Gesù insieme per curare i bambini rifugiati

Solidarietà, Unhcr e Bambino Gesù insieme per curare i bambini rifugiati
La Rappresentanza dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) in Giordania ha firmato oggi un memorandum d’intesa con l’Ospedale...

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La Rappresentanza dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) in Giordania ha firmato oggi un memorandum d’intesa con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù della Santa Sede per condurre interventi chirurgici su bambini affetti da gravi patologie che provengono da famiglie vulnerabili, rifugiati e giordani. La firma dell’accordo segna l’inizio di una collaborazione che, nel 2017, assicurerà interventi salvavita a oltre 300 bambini.


Grazie a queste missioni mediche che si svolgeranno sino alla fine dell’anno, i bambini con problemi cardiovascolari, oftalmici, ortopedici e neurologici già identificati potranno essere sottoposti ai trattamenti del caso. L’intesa, inoltre, consentirà anche scambi professionali. L’Unhcr in Giordania fornisce assistenza sanitaria di base (primaria e secondaria) ai rifugiati nel Paese, ma ci sono grosse lacune per quanto riguarda l’assistenza sanitaria specialistica. A causa degli elevati costi, molti bambini non possono essere curati. Secondo l’Unhcr sono almeno 1.500 i bambini che hanno bisogno di cure per malattie come il cancro, insufficienza cardiaca e problemi neurologici.

«Accogliamo calorosamente il supporto fornito sia ai rifugiati sia ai giordani. Questi interventi - ha detto Daniela Cicchela, Unhcr Assistant Representative for Protection - danno un contributo essenziale e forniscono un’opportunità di scambio professionale nell’ambito della chirurgia pediatrica». «Ero qui in Giordania solo la settimana scorsa - ha detto la presidente dell’Ospedale, Mariella Enoc - e in pochi giorni abbiamo messo a disposizione un medico specialista che ha già visitato molti bambini. Oggi firmiamo questo accordo e presto potremo iniziare la nostra missione per lavorare insieme agli ospedali giordani». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero