Quel sogno di nome Rio, ultima chiamata

Quel sogno di nome Rio, ultima chiamata
Anche nell’anno olimpico sarà spettacolo #Settecolli2016 #EVERYROADtoRIO @Swim4life_it E’...

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Anche nell’anno olimpico sarà spettacolo #Settecolli2016 #EVERYROADtoRIO

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E’ l’ultima chiamata per Rio. L’ultima chance che una agguerrita pattuglia di nuotatori romani ha di potersi aggiudicare i pass ancora disponibili per le Olimpiadi. Tra quel sogno e la realtà c’è il trofeo Settecolli, tre giorni di gare, a partire da venerdì, per vincere e convincere. Si sfideranno con il cuore e la testa, oltre che con il fisico. Da mesi stanno lavorando per essere al massimo della forma. Alcuni sono riusciti a portarsi a casa la qualificazione per Rio con gli Assoluti, lo scorso aprile, altri con gli Europei di Londra. Chi è rimasto, ora, si trova ad un bivio e sa che il suo futuro dipende anche da questa gara. Le piscine del Canottieri Aniene, per citare uno dei circoli fucina di campioni e talenti in lizza al Settecolli, sono crocevia di un’umanità che è pronta a giocarsi il tutto e per tutto. Ore e ore di allenamenti quotidiani, dal lunedì alla domenica, in acqua e in palestra, zero distrazioni e quell’unico chiodo fisso. Vincere richiede sacrifici, anche quando si hanno 20 anni e i coetanei passano le notti in discoteca ed è difficile dire «no, grazie». E quando gli anni sono 25 e si inizia già a pensare che queste potrebbero essere le “ultime” Olimpiadi, ogni bracciata viene caricata di passione, determinazione e speranze. La magia di quei cinque cerchi - che per alcuni atleti si sono anche trasformati in tatuaggi indelebili sui corpi – non ha eguali, rappresentare il proprio Paese è un privilegio che viene concesso solo a chi ne è degno. E, oggi, quei ragazzi continuano a macinare chilometri in acqua, cronometrando la distanza che li separa dal sogno di una vita.

marco.pasqua@ilmessaggero.it
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Il Messaggero