Roma, la principessa Sofia Borghese accoltellata: «È stato mio marito»

Roma, la principessa Sofia Borghese accoltellata: «È stato mio marito»
La principessa Sofia Borghese parla dal letto dell'ospedale Sant'Andrea. È appena stata vittima di un'aggressione poco lontano dal castello di Torcrescenza, di sua...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La principessa Sofia Borghese parla dal letto dell'ospedale Sant'Andrea. È appena stata vittima di un'aggressione poco lontano dal castello di Torcrescenza, di sua proprietà, a due passi dal Parco dell'Inviolatella. «È stato mio marito», dice con un filo di voce. «Non so cosa sia successo esattamente, credo un accoltellamento. Dopo l'aggressione non ho capito più nulla. Ma so che è stato lui. L'ho visto».






Lui è il conte Fabrizio Sardagna Ferrari, da cui la principessa si è separata da poco, dopo l'incontro con l'imprenditore Francesco De Vito Piscicelli, noto per l'intercettazione in cui, dopo il terremoto in Abruzzo del 2009, rideva parlando degli affari per la ricostruzione dell'Aquila.

Anche lui, in quanto rivale in amore, negli anni passati sarebbe stato minacciato di morte dal conte Ferrari Sardagna, che gli avrebbe bruciato sia l'auto che un elicottero parcheggiati in una villa all'Argentario. Già Sofia Borghese era riuscita a inchiodare il nobile al banco degli imputati per maltrattamenti e stalking. E ora Sardagna rischia un nuovo processo per minacce e danneggiamento nei confronti di Piscicelli. La Procura ha chiuso le indagini nei suoi confronti: la prossima tappa potrebbe essere la richiesta di rinvio a giudizio. Pur di cacciare di casa l'imprenditore, secondo l'accusa, nel settembre 2012, gli avrebbe fatto recapitare 3 proiettili. L'anno dopo invece avrebbe nascosto 900 grammi di cocaina nella villa e avrebbe chiamato i carabinieri dicendo che Piscicelli era uno spacciatore. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero