La pioggia su #Roma abbassa il livello delle polveri sottili nel cielo, ma alza quello del #guano sulla terra...
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il livello delle polveri sottili
nel cielo, ma alza quello
del #guano sulla terra
@patriziaprestip
Comunque vada, sarà un disastro. Ciò che è successo a cavallo di Capodanno è la rappresentazione semplificata dell’eterna insoddisfazione che ci accompagna lungo il cammino della vita. Specie se quel cammino è sulle strade intasate di Roma. Vi ricordate quando per molti giorni abbiamo respirato malissimo, perché le polveri sottili erano il doppio di quanto considerato insidioso per la salute, quando combattevamo tra targhe alterne e spettro del blocco totale del traffico? Bene, ci dissero che ci avrebbe salvato la pioggia. L’unica vera soluzione per liberarci dalla cappa di smog che ci perseguiva da 36 giorni era un acquazzone liberatorio. Finalmente, la pioggia purificatrice è caduta e l’aria è stata ripulita, i valori delle polveri sottili sono scesi tanto in basso che a un certo punto abbiamo temuto che uscisse fuori uno studioso che ci dicesse ”eh, no, così però sono troppo poche, la salute è a rischio”. Tutto finito, il diluvio ci ha salvato? No, troppo facile. Siamo a Roma. La stessa pioggia che ci ha liberato dallo smog ci ha ricoperto di guano. In pratica, in alcune zone di Roma come il lungotevere, il regalo lasciato dagli stormi per legittime esigenze personali, si era depositato sugli alberi. Con la pioggia è ricaduto sull’asfalto, rendendolo scivoloso, avvolgendo le auto in sosta, facendo cadere gli scooteristi, causando incidenti e costringendo i vigili a chiudere alcuni tratti di strada. In sintesi: a Roma, la celebre e abusata frase del film Frankenstein Junior - potrebbe essere peggio, potrebbe piovere - ha sempre una applicazione molto speciale.
mauro.evangelisti@ilmessaggero.it
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Il Messaggero