È stata un’altra giornata sull’ottovolante delle tensioni in Campidoglio, quella di ieri: la maggioranza di Virginia Raggi non riesce ancora ad approvare il...
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Se i grillini litigano è perché nel maxi-emendamento della giunta sono stati inseriti 100 milioni per il piano industriale di Ama, cioè per costruire gli impianti. A cominciare dalla nuova discarica, quasi sicuramente a Tragliatella. Sono stati tagliati fondi ai municipi («soprattutto al VI», confida un grillino) che difatti protestano, non solo con gli esponenti locali. Sono infuriati anche i consiglieri capitolini che in questi territori sono radicati elettoralmente: alle comunali del giugno 2021 mancano 18 mesi esatti. E questo bilancio di previsione è forse l’ultimo utile per programmare qualcosa.
Tra i protagonisti della trattativa interna ai pentastellati c’è Marco Terranova, big grillino dell’Aula Giulio Cesare e presidente della Commissione Bilancio. «I nuovi impianti li costruirà il Comune di Roma - spiega Terranova - Se li avesse finanziati l’Ama, avremmo dovuto aumentare la Tari». La tassa sui rifiuti che per i romani è già una delle più alte d’Italia, tra le grandi città (378 euro a famiglia di media). Il nuovo ad della municipalizzata, Stefano Zaghis, aveva definito «inevitabile» alzare la tariffa senza impianti. Il Campidoglio però non vuole aumentare il balzello, a maggior ragione con la città in queste condizioni e nella parte finale del mandato. Ecco perché, spiega sempre il presidente della Commissione Bilancio, «gli impianti, compresa la discarica, saranno di proprietà del Comune, non della società. Abbiamo deciso di accendere alcuni mutui, finanzieremo così gli investimenti».
Tocca capire con quali numeri passerà il piano. La consigliera stellata Monica Montella non parteciperà alla votazione. Ficcardi probabilmente farà lo stesso. Paolo Ferrara, ex capogruppo 5S ora consigliere semplice, ieri ammetteva di avere «dubbi su questi 100 milioni. Una discarica, se non sbaglio, costa meno. Il resto dove va? Alla fine però dovrei votare a favore». Ma non è detto che tutti, nel gruppo grillino, faranno lo stesso. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero