Simone vive ancora, grazie a papà Stefano

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l 16 maggio parte il quinto  memorial Simone Costa.  Che vinca il sorriso più bello We love Simone di...

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l 16 maggio parte il quinto 

memorial Simone Costa. 
Che vinca il sorriso più bello
We love Simone di più
di più di più


Simone aveva più sogni che anni e più amici che sogni. Aveva 16 anni quando Cesare lo ha ucciso con un pugno alla tempia per una sigaretta negata, e Cesare era il suo migliore amico. È passato un po' di tempo da quel pomeriggio dell'11 dicembre 2011, ma i sogni di Simone Costa corrono ancora e gli amici sono diventati di più. Perché papà Stefano in quello che chiama «l'ergastolo del dolore» ha avuto la forza di trovare un senso e di condividerlo. La storia di Simone non è finita con un pugno in un centro commerciale, ha continuato a vivere in mille gesti, è diventata una luce per tanti altri ragazzi, gli amici sono ancora accanto a lui. «In tanti cercano di dare ai giovani un futuro migliore, noi ci impegniamo per dare al futuro ragazzi migliori». Stefano Costa lo fa con la moglie Micaela, la figlia e chi sostiene l'associazione da lui fondata «We love Simone di più di più di più». E loro lo amano sempre di più, così: si prendono cura del parco di Fiumicino intitolato al ragazzo, organizzano ogni anno un torneo di calcio perché Simone era un calciatore e tanti eventi per i più piccoli, danno sostegno alle famiglie e ai bambini ricoverati al Bambino Gesù di Palidoro, vogliono creare un centro polifunzionale per i giovani. Adesso lavorano a un film perché Simone studiava anche recitazione, Stefano e gli amici del figlio stanno scrivendo la sceneggiatura, una storia di ragazzi. Il 23 maggio l'associazione riceverà in Campidoglio il premio simpatia. Grazie di tutto, papà Stefano. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero