Roma, si dimette il commissario Scozzese. Raggi: «Ora lo faccio io»

Roma, si dimette il commissario Scozzese. Raggi: «Ora lo faccio io»
Il Campidoglio ora vuole gestire il debito storico di Roma: una partita da 13 miliardi di euro. O meglio: il M5S punta a portarlo sotto il controllo delle casse comunali. Lo...

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Il Campidoglio ora vuole gestire il debito storico di Roma: una partita da 13 miliardi di euro. O meglio: il M5S punta a portarlo sotto il controllo delle casse comunali. Lo sprint nasce da un fatto. Silvia Scozzese giovedì scorso si è dimessa da commissario, dopo essere stata nominata giudice della Corte dei conti in Calabria. A darne notizia, non senza interesse, l'assessore al Bilancio Gianni Lemmetti: «È giunto il momento che tale compito venga affidato al sindaco di Roma, in modo da poter giungere alla chiusura della gestione commissariale».


LA NOMINA
L'incaricata, secondo Lemmetti, dovrebbe essere appunto Virginia Raggi. La vicenda però non così semplice. La nomina del commissario - struttura creata dal 2008 dal governo Berlusconi con Gianni Alemanno in Campidoglio - è competenza di Palazzo Chigi, che lo esprime su indicazione del ministero dell'Economia.
Per fare in un altro modo, trapela da via XX Settembre, bisognerebbe cambiare la legge. Ecco perché lo scontro tra Palazzo Chigi e il Campidoglio è dietro l'angolo. Non è escluso che dietro a questa mossa dei pentastellati ci sia un obiettivo mediano: far slittare la nomina a dopo le elezioni politiche. Questione di tre mesi, quando magari ci sarà un governo diverso, è l'auspicio del M5S, rispetto a quello di adesso a trazione Pd-centristi. La partita è tutta da giocare. Ma, come ricordano fonti parlamentare, a fine dicembre la struttura dovrà firmare i mutui annuali: servirà dunque un commissario.

L'ASSALTO

Il debito del Comune, antecedente al 2008, ammonta a 13 miliardi di euro. Ogni anno nelle casse della struttura finiscono 500 milioni di euro: 300 sono il contributo dello Stato a fondo perduto, 200 provengono dall'addizionale Irpef che pagano tutti i romani, fissata allo 0,9 per cento, con l'aliquota più alta d'Italia. Il commissario ha acceso mutui per saldare il debito fino al 2048. Nel programma di Virginia Raggi c'erano due mosse: l'audit per verificare tutte le voci (sarebbe dovuta essere la prima delibera dei pentastellati) e, a seguire, la rinegoziazione del passivo. Scozzese, tecnico dell'Anci e già assessore al bilancio della giunta Marino, ricopriva questo ruolo dall'agosto del 2015. Adesso si apre un nuovo scenario in Comune. Secondo Lemmetti «un'unica guida garantirebbe una più rapida e logica definizione dei rapporti tra la stessa Gestione e il Campidoglio, e si avrebbe un più agile processo di riconoscimento dei debiti anche verso terzi. La città ne beneficerebbe e, di conseguenza, anche i cittadini e le imprese». Lo scontro però è dietro l'angolo. Perché al momento l'appello del Campidoglio non solo non è stato raccolto da Palazzo Chigi, ma le prime voci sono abbastanza contrarie a questa ipotesi.
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Il Messaggero