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L'emergenza idrica è arrivata anche nel centro Italia e nella Regione Lazio. Ieri, 20 giugno, il Presidente della Regione Nicola Zingaretti ha dichiarato che annuncerà lo stato di calamità, con la possibilità di misure straordinarie - come il razionamento idrico - per contrastare la siccità straordinaria di questo mese.
Nel Lazio quest'anno le piogge sono state molto inferiori alla media stagionale. Il risultato è che i principali fiumi e i laghi sono in sofferenza: nel Tevere, l'Aniene e il Sacco il livello dell'acqua è sceso di un metro rispetto all'anno scorso. Grave la situazione anche nei castelli romani, dove l'Anbi segnala che sono i laghi sono ai minimi storici. A Nemi il livello è sceso di un metro rispetto al 2021 e a Bracciano il calo è di 25 cm.
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Emergenza idrica nel Lazio, le aree più a rischio
Stando agli ultimi dati pubblicati dall'Autorità di Bacino, si sta delineando un deficit pluviometrico (una carenza di pioggia) pari a quello che si era verificato nel 2017. La situazione idrica appare in peggioramento in tutto il Lazio. Le aree considerate con una situazione di "severità media" sono Lazio Meridionale e l'area di Frosinone (Ato-5), Lazio Nord (viterbese) e Lazio Centrale (Rieti) tutte in peggioramento. Nell'area di Roma e Latina invece il rischio idrico ha ancora una "severità bassa" anche se in peggioramento.
Nel dettaglio, Nella provincia di Roma è l'area dei Colli Albani quella in maggiore sofferenza idrica, dove potrebbero essere applicate misure di razionamento. La provincia in maggiore difficoltà appare Viterbo, dove 14 comuni su 31 totali potrebbero subire misure di turnazione idrica.
Situazione preoccupante anche a Rieti dove 20 comuni su 58 sono in difficoltà. Guardando i dati nell'area di Frosinone, la turnazione potrebbe essere in vista su 20 comuni (91 totali). Il quadro è migliore nella provincia di Latina, dove la severità idraulica è bassa, ma c'è una tendenza al peggioramento.
La situazione nel centro Italia
Secondo i dati aggiornati riguardo la severità idrica distrettuale, le aree a più alto rischio sono l'Umbria e la AATO - 5 nelle marche meridionali.
Zingaretti: «Situazione critica»
«Lo stato di calamità servirà ad adottare immediatamente le prime misure a invitare i sindaci alle prime misure di contenimento perché ovviamente dobbiamo prepararci a una situazione che sarà molto critica» ha annunciato il presidente della Regione Nicola Zingaretti «dovrà basarsi sul risparmio idrico in tutte le attività, a partire dai consumi familiari, e anche alla ricerca di forme di approvvigionamento e di presenza vicino alle amministrazioni comunali».
Inoltre per far fronte all'emergenza il 21 giugno verrà attivato l'osservatorio straordinario tra Regione, comune, Consorzio di bonifica e Autorità di bacino del Tevere. L'osservatorio valuterà misure di contrasto: dai razionamenti per l’approvvigionamento idrico delle fontane e (solo nelle ore notturne) di alcune zone delle città.
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Il Messaggero