Il blitz scatta poco dopo le 7 di mattina, mentre la gran parte degli occupanti ancora dorme, al primo piano. Qualche momento di tensione, alcuni ragazzi, all'ingresso,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«La polizia avrebbe voluto che sgomberassimo la scuola già ieri, sabato, mentre noi studenti avremmo voluto lasciarla tra lunedì e martedì prossimi non si è riusciti a trovare una mediazione, ma certo non ci aspettavamo lo sgombero di questa mattina - hanno commentato a caldo gli occupanti - La nostra era un'azione di tipo politico per sostenere una piattaforma di protesta contro il governo». Le lezioni riprenderanno regolarmente tra domani e dopodomani.
Un'occupazione durata sei giorni e costellata da un mare di polemiche. Da una parte il Provveditore agli studi del Lazio, Gildo De Angelis, che aveva sollecitato, in un'intervista a Il Messaggero, un rapido intervento delle forze dell'ordine. Dall'altra il presidente dell'Associazione presidi del Lazio, Mario Rusconi, che pure si chiedeva perché la polizia non ponesse fine a questa illegalità manifesta. La Questura, da parte sua, affidava a due comunicati, diffusi in appena 48 ore, una replica in cui, di fatto, dava al preside il compito di dover richiedere uno sgombero. Richiesta che è avvenuta sabato, mentre nel liceo era in corso una “porchettata”, alla quale hanno preso parte alcuni ex studenti. A completare il quadro - e a convincere il preside a sbloccare la situazione - una lettera inviata dai genitori e docenti agli occupanti stessi, nella quale venivano segnalate tutte le criticità legate a quella situazione di illegalità.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero