Serpentara, scavano per i cavi elettrici e scoprono una tomba d'età imperiale

Serpentara, scavano per i cavi elettrici e scoprono una tomba d'età imperiale
Roma non smette di regalare tesori dal suo passato. Ogni volta che si mette in moto una ruspa le viscere della città eterna possono svelare bellezze lontane millenni. E...

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Roma non smette di regalare tesori dal suo passato. Ogni volta che si mette in moto una ruspa le viscere della città eterna possono svelare bellezze lontane millenni. E così succede che da un semplice cantiere Acea per il potenziamento elettrico della zona di via Gaetano Zirardini, al Nuovo Salario, si finisca per imbattersi in una tomba romana d'età imperiale che custodisce i resti ossei (compreso il cranio) di un uomo tra i 30 e i 40 anni. Durante i lavori di scavo, gli operai si sono accorti della presenza di una struttura muraria antica e hanno allertato le autorità competenti.

 


Immediato il sopralluogo della Soprintendenza archeologica di Roma. Sul posto l'archeologa Carla Carducci che subito ha compreso la portata del ritrovamento. Ad emergere dal sottosuolo, secondo l'esperta, sarebbe una tomba di epoca romana con copertura cosiddetta “alla cappuccina” databile tra la fine del I secolo a.C. e il II secolo d.C. Necessarie in queste ore indagini di approfondimento con un ampliamento dell'area di scavoper chiarire bene la datazione del reperto e soprattutto la presenza di eventuali corredi funerari all'interno della sepoltura. Quel che è certo però è che il ritrovamento si va ad inserire perfettamente nella circostante area archeologica denominata “Tenuta della Serpentana” (oggi rinominata Serpentara). Una zona di rilevante valore storico, venuta alla luce nel 1990, e che vede la presenza di una villa, una cisterna e un sepolcreto di chiara origine romana. Tutto raccolto all'interno del territorio che in epoca imperiale faceva riferimento, amministrativamente, al Municipium di Fidenae. In sostanza tutta la zona in questione rappresentava una moderna azienda agricola con l'enorme vasca d'acqua pronta a irrigare i terreni circostanti, utilizzati per l'agricoltura.

LA VILLA

L'ipotesi degli studiosi che si tratti di un complesso residenziale di una certa importanza della prima età imperiale è stata avvalorata anche dal rinvenimento di numerosi frammenti di intonaco con decorazione dipinta in diversi colori, tra i quali si riconoscono cornici rettilinee ed elementi vegetali stilizzati. Ora però le archeologhe Carla Carducci e Laura de Marco dovranno studiare a fondo la nuova tomba e trovare i collegamenti con tutta l'area archeologica circostante. Ma non sarà facile. Lo scavo sarà estremamente complesso per le pessime condizioni in cui si trova il sito: i lavori degli anni passati per l'impianto fognario, l'installazione della luce e del gas hanno devastato il sottosuolo dell'area in questione. Un tombino delle fogne, ad esempio, ha spaccato gran parte del muro della tomba. Ci vorranno tempo e pazienza per riportare alla luce questo gioiello archeologico, ma dopo oltre duemila anni, non sarà qualche giorno in più a rendere la scoperta meno affascinante.

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Il Messaggero