Da segretaria a dirigente, l'ira dei sindacati contro il Comune

Da segretaria a dirigente, l'ira dei sindacati contro il Comune
Sindacati in rivolta contro la promozione dell'ex segretaria parlamentare Maria Frati a dirigente comunale. La fedelissima di Luigi Fucito, capo di gabinetto di Marino, da un...

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Sindacati in rivolta contro la promozione dell'ex segretaria parlamentare Maria Frati a dirigente comunale. La fedelissima di Luigi Fucito, capo di gabinetto di Marino, da un giorno all'altro è stata elevata al grado di dirigente del Campidoglio (al costo di 50mila euro l'anno fino al 2015) senza passare per un bando pubblico e senza mai avere ricoperto un ruolo dirigenziale. L'assunzione, firmata il 26 settembre dal sindaco, trova però la netta opposizione dei sindacati, pronti a dare battaglia per contrastare una nomina che, per Cgil, Cisl e Uil, «non è convincente». Per questo ieri hanno chiesto insieme un incontro urgente al gabinetto del sindaco.




I DUBBI

A non convincere è soprattutto il ruolo affidato alla Frati nel gabinetto del sindaco: dirigente dell'Unità operativa "Attuazione del programma, Punti di ascolto di II livello e Corrispondenza". Secondo Natale De Cola, segretario della Cgil-Funzione pubblica, «i motivi addotti per giustificare l'assunzione rivelano un inequivocabile rapporto fiduciario con il sindaco. Ma chi è assunto su base fiduciaria dovrebbe ricevere incarichi negli uffici di supporto agli organi politici. Invece in questo caso è stato conferito un incarico dirigenziale in una unità organizzativa dell'amministrazione. Che è cosa ben diversa». Critico anche Giancarlo Cosentino, della Cisl: «Il sindaco deve fare luce immediatamente su questa nomina. Purtroppo registriamo che non c'è stato nessun cambio di rotta rispetto al passato. La giunta Marino ha aumentato la percentuale dei dirigenti esterni».



LA NOMINA

Il sindaco che dice? Ieri dal Campidoglio spiegavano che «gli incarichi dirigenziali presso il gabinetto sono conferiti su base fiduciaria, come peraltro stabilito dalla stessa Corte Costituzionale» e che quindi la nomina della Frati, «così come quella degli altri dirigenti esterni del gabinetto, è legittima». L'aspetto da chiarire però non è tanto la nomina di un'esterna nel gabinetto, che appartiene alle facoltà del sindaco, quanto la promozione di una dipendente pubblica a dirigente di un'unità operativa senza passare per un processo di «trasparenza e pubblicità» previsto dalla legge nazionale e dal regolamento comunale. Perché è vero che, come sottolinea il Campidoglio, «la Frati ha ricoperto per diversi anni il ruolo di segretaria parlamentare, maturando un'esperienza pluriennale nella formulazione di testi normativi, tecnici e contabili». Ma è anche vero che lo stesso ruolo di segretaria parlamentare è tutt'altro che equivalente a quello di dirigente, dato che nella gerarchia di Palazzo Madama è addirittura inferiore al livello di stenografa. Intanto in Assemblea capitolina l'opposizione, con Fabrizio Ghera, presenterà un'interrogazione.



LA STORIA


Con una delibera di giunta del 5 luglio la segretaria parlamentare Maria Frati, messa fuori ruolo dal Senato, viene assunta in Campidoglio: guadagnerà 50mila euro lordi l’anno fino a dicembre 2015. Venti giorni fa, il 26 settembre, un'ordinanza del sindaco la nomina “dirigente di unità operativa”. Non c'è stato un bando pubblico, che sarebbe stato evitabile se la Frati fosse stata arruolata in Campidoglio "di comando", ovvero senza aspettativa e con "la stessa qualifica" dell'ente pubblico di provenienza come previsto dalla legge 165 del 2001. Invece la Frati è stata promossa, passando da segretaria del Senato a dirigente comunale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero