Le vacanze natalizie sono finite e i problemi nelle scuole sono appena cominciati. Infatti, quando ancora si devono placare le polemiche degli ultimi giorni sull’immondizia...
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«Il 25% delle scuole su tutto il territorio romano è in emergenza a causa del malfunzionamento delle caldaie», spiega in una nota il presidente regionale dell'Associazione nazionale presidi, Mario Rusconi. «Nella maggior parte delle scuole i termosifoni sono stati accessi con almeno due giorni di anticipo, in linea con la direttiva emenata proprio dall'Anp - continua Rusconi - ma in alcuni casi il malfunzionamento dei dispositivi ha impedito il regolare riscaldamento degli ambienti. I presidi hanno segnalato le disfunzioni al Comune - conclude l'anp - perciò speriamo che i tecnici del Comune si attivino per garantire il regolare svolgimento delle lezioni».
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Al liceo Ruiz i rappresentanti d’istituto hanno organizzato una protesta invitando i compagni a non ritornare nelle classi dopo la fine della ricreazione. «Nelle classi fa troppo freddo, resteremo nell’atrio per protestare, non si può studiare al gelo» scrivono così sulle storie Instagram invitando i colleghi a prendere parte alla mobilitazione interna. Al liceo Colonna, a pochi metri da Campo dei Fiori, gli studenti hanno ottenuto, intorno alle ore 10, un incontro con il dirigente scolastico chiedendo l’autorizzazione, negata, ad interrompere le attività didattiche. «Non si può fare lezione con 14 gradi nelle classi, non si possono prendere appunti o svolgere verifiche con addosso guanti e cappello come se stessimo sciando», scrivono in una nota pubblicata sui social network. Dal Centro alla periferia la situazione è la stessa, con scuole impresentabili e ragazzi che sono tornati a casa. Freddo anche a Labaro, nella scuola primaria di via Brembio, dove i genitori dei bambini hanno denunciato una situazione al limite a causa del gelo nelle aule.
Ogni anno Campidoglio e Città Metropolitana spendono più di 30 milioni di euro per non lasciare al freddo le aule, i laboratori e le palestre di 1.469 scuole (1.124 di Roma Capitale e 345 dell'ex provincia). Il problema, argomenta più di un dirigente scolastico, riguarda la manutenzione preventiva delle caldaie che, o sono guaste e dunque da riparare, o nella peggiore delle ipotesi da sostituire. Manutenzione, che dovrebbe essere compiuta durante la pausa estiva o a ridosso della ripresa delle lezioni, che invece salta costantemente perché i tecnici municipali e comunali non bastano a censire lo stato di salute di tutti gli impianti di riscaldamento in dotazione alle scuole. Le stime contano il 5% delle caldaie controllate nei mesi scorsi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero