Roma, elezioni e ponte del 2 giugno, le scuole chiudono in anticipo

Roma, elezioni e ponte del 2 giugno, le scuole chiudono in anticipo
Benedette elezioni. Il pensiero degli studenti è univoco: grazie al voto per il rinnovo dell'assemblea capitolina, fissato al prossimo 5 giugno, al ponte per la festa...

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Benedette elezioni. Il pensiero degli studenti è univoco: grazie al voto per il rinnovo dell'assemblea capitolina, fissato al prossimo 5 giugno, al ponte per la festa della Repubblica, l'ultima campanella delle lezioni in una scuola su due a Roma suonerà mercoledì prossimo. Con un anticipo di una settimana rispetto al calendario scolastico licenziato lo scorso anno dalla Regione Lazio che aveva decretato all'8 giugno la sospensione delle attività didattiche.


MAXI-PONTE
Ma questi giorni di vacanza in più non sono scanditi soltanto dall'entusiasmo e dalla voglia di far festa perché quasi 40mila studenti dovranno sostenere in anticipo l'esame di Stato per la licenza di terza media. Il ministero dell'Istruzione, proprio per le elezioni amministrative e per il secondo turno di ballottaggio, che nella Capitale si disputerà quasi certamente il 19 giugno, ha dovuto fare marcia indietro, anticipando dal 17 al 16 giugno gli esami di Stato per le ultime classi delle scuole di I grado. Gli studenti chiamati a spostare l'ansia di 24 ore saranno, dunque, 39.901. Ma intanto, l'argomento che tiene banco tra famiglie e docenti, non con poche polemiche, è il mega-ponte trainato proprio dalle elezioni. Per ricapitolare: il 2 giugno è festa, il 3 bisogna lasciare gli spazi per allestire le sezioni di voto, il 7 si dovranno pulire le aule. L'8 si tornerà in classe ma soltanto per i saluti di fine anno. Nella Capitale le scuole elementari, medie e superiori sono 1.325. Di queste, quasi la metà, vale a dire circa 616, saranno seggi per le votazioni mentre le sezioni da allestire ammonteranno a 2.600.
 
I QUARTIERI

Nel terzo municipio, e dunque nei quartieri di Nuovo Salario, Nomentano, Tirreno e Jonio su 60 strutture, 44 chiuderanno in anticipo. Stesso rapporto in V municipio - da Torpignattara al Pigneto - dove le scuole chiamate a ospitare le operazioni di voto sono 44 su un montante di 67. Anche il VI municipio, da Torre Angela a Tor Bella Monaca, avrà 49 scuole-seggio sulle 64 presenti nel territorio. E proprio su questi numeri l'Associazione nazionale presidi punta il dito. «Perché spiega il numero uno dell'Anp Roma, Mario Rusconi si creano inevitabili fratture tra le scuole che chiuderanno prime e quelle che invece proseguiranno con le attività». A farne le spese, secondo i docenti, saranno i liceali chiamati a sostenere l'esame di maturità. Tanto per fare un esempio: il Classico Giulio Cesare (II municipio) non sarà seggio ma l'Albertelli (I ex-circoscrizione) sì. «Una settimana anticipata di stop spiega la preside provocherà delle ripercussioni inevitabili sugli scrutini di fine anno e sulle riunioni dei professori, dove andiamo se la scuola è chiusa?». L'Anp da anni lancia una proposta: «Le operazioni di voto conclude Rusconi si tengano nelle caserme, in strada con i gazebo, in questo modo si mortifica l'istruzione, che messaggio passa se per ogni elezione, referendum, festa, si infrange il numero minimo di giorni da passare a scuola? Che questa, nei fatti, sia considerata come un dopolavoro o un oratorio». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero