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Ventidue pulmini avvolti completamente dalle fiamme. Non è stato un incidente e probabilmente neanche un caso, considerati i rilievi dei vigili del fuoco che in via Ostiense, hanno anche trovato tracce di possibili inneschi. Quale che sia la ragione che ha portato sabato sera a distruggere delle vecchie carcasse di mezzi usati un tempo per il trasporto scolastico di Roma Capitale, è ora oggetto di indagine da parte dei carabinieri che a partire da oggi, inizieranno ad acquisire le prime risultanze dei pompieri, per delineare i contorni di quel rogo doloso divampato senza che nessuno se ne accorgesse. Sabato non era la prima volta: già un paio di mesi fa, alcuni mezzi (destinati alla distruzione perché non più funzionanti) si accesero come torce. Anche allora, come oggi, l'incendio fu classificato come "doloso" ma stavolta il numero dei veicoli è aumentato.
LE VERIFICHE
Il Campidoglio, non appena appresa la notizia, ha proceduto immediatamente a verificare se in quell'area parcheggio, assimilabile molto ad un deposito, fossero stati raggiunti dalle fiamme anche quei pulmini che ogni giorno effettuano il servizio di trasporto scolastico e fortunatamente ad essere distrutti sono stati solo quei veicoli ormai fermi da tempo.
Le operazioni di spegnimento si sono protratte per almeno due ore: tanto il tempo che ci è voluto per spegnere le fiamme. Ora c'è da capire da chi e perché siano state appiccate. L'area di fatto è gestita da una società il cui titolare, un italiano, cinquantenne risulta incensurato. Che sia stato un avvertimento - esclusa la matrice anarchica - al gestore? Al momento nessuna pista si può escludere. Neanche quella di un "avvertimento" per ragioni di natura privata. Tuttavia risulta difficile credere che c'entri la criminalità organizzata o la mala perché di fatto quei pulmini inutilizzabili sono più una "zavorra" che un bene da "sottrarre" per un debito eventuale al titolare del parcheggio. Di certo i mezzi andavano smaltiti ma 22 veicoli sono tanti e chiedono un costo. Chi lo copre? Per di più da un primo accertamento sembrerebbe che, naturalmente, la copertura assicurativa fosse scaduta da tempo e non fosse stata rinnovata. Anche nel rogo di gennaio ad essere colpiti furono dei veicoli fermi. L'assenza di testimoni e occhi elettronici rende più complicato risalire all'eventuale responsabile o agli eventuali responsabili. Nelle prossime ore, ad ogni modo, saranno ascoltati sia il titolare ed eventuali inservienti della società.
Il Messaggero