Scuola, a Roma elementari e medie in classe ma senza prof: «Così salta la didattica»

Quando in classe, all’appello, manca sempre la maestra, c’è qualcosa che non va. Ed è questo che sta accadendo a Roma, con la rincorsa ai supplenti che...

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Quando in classe, all’appello, manca sempre la maestra, c’è qualcosa che non va. Ed è questo che sta accadendo a Roma, con la rincorsa ai supplenti che non ci sono, alle cattedre che restano scoperte e alle ore di lezione che saltano. Gli studenti restano in classe senza far niente e i genitori vedono sfumare il tempo pieno e la continuità didattica per i loro figli. Le scuole elementari e medie sono aperte e svolgono lezioni in presenza, ma da due mesi i dirigenti scolastici stanno aspettando le nomine che si confermano ogni volta ballerine: i docenti vanno e vengono. «Stiamo tamponando il problema delle supplenze – spiega Annalisa Laudando, preside dell’istituto di via Poseidone, nel quartiere Torre Angela - anche con la collaborazione delle scuole limitrofe. Ma non è comunque una soluzione, perché non possono restare oltre 10 giorni».

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LE CIFRE 


Le assenze quest’anno sono massicce: a via Poseidone, dove ci sono 98 docenti di ruolo su 144, quindi uno su tre è precario, mancano ad oggi 8 insegnanti alla scuola elementare, 3 alla scuola dell’infanzia e 5 alle medie. «Gli istituti si organizzano purtroppo con quello che hanno – ha commentato Cristina Costarelli, dirigente scolastico del Newton – soprattutto le primarie sono in difficoltà». Le graduatorie provinciali dei supplenti, con i loro errori iniziali e i ritardi nelle pubblicazioni, hanno complicato tutto. E poi sono intervenute le assenze per quarantena. Non si salvano neanche gli alunni con disabilità perché le cattedre vacanti riguardano anche il sostegno: secondo i dati della Uil scuola mancano 556 docenti alla materna, 1500 alle elementari, 337 alle medie e 313 alle superiori «Un’emergenza nell’emergenza – denuncia Saverio Pantuso della Uil scuola di Roma - le scuole stanno provvedendo con nomina di docenti da graduatorie di istituto ma queste convocazioni vanno per la maggior parte deserte, oltre a richiedere un continuo impegno del personale assistente amministrativo». All’istituto comprensivo Francesca Morvillo di Tor Bella Monaca la preside Valeria Sentili sta aspettando 10 docenti alla primaria e 20 di sostegno: «Arriveremo al punto di dire alle famiglie che la scuola non ce la fa, che devono tenere i bambini a casa». E in effetti sta già accadendo ovunque, visto che nella stragrande maggioranza dei casi salta il tempo pieno. All’istituto comprensivo Claudio Abbado, in zona piazza Mazzini, i bambini del plesso Pistelli seguono ancora l’orario 9-13, senza mensa né tempo pieno per la mancanza dei docenti e dei banchi singoli. Anzi, quelli sono arrivati ma erano troppo grandi, fuori misura e probabilmente destinati alle superiori. Sono dovuti tornare indietro: il 17 novembre arriveranno i nuovi, e solo a quel punto si tornerà a parlare di tempo pieno.

 

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Il Messaggero