Lazio, Asili, piano anticontagi: Green pass all’ingresso

Le direttive sono chiare anche se, alcune, arrivate “in corsa” con gli asili nido che dovranno “ricalibrare” l’organizzazione. Non solo licei: anche...

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Le direttive sono chiare anche se, alcune, arrivate “in corsa” con gli asili nido che dovranno “ricalibrare” l’organizzazione. Non solo licei: anche nelle scuole da zero a tre anni e per quelle d’infanzia chiunque varcherà l’ingresso - che sia un educatrice, un maestro, un genitore - dovrà mostrare il Green pass. Così ha deciso il governo e il Campidoglio sta provvedendo a gestire la novità con gli asili nido (più di 200 quelli comunali a cui vanno aggiunti i privati e i convenzionati) che tuttavia hanno riaperto, rispetto agli altri istituti, il primo settembre e che ora dovranno iniziare a fare i controlli.

Scuola, green pass anche per i genitori

 

C’è poi il discorso delle “bolle”, le unità di sette bambini e un’educatrice varate l’anno scorso per contenere la pandemia che decadono considerato l’indice delle vaccinazioni e l’andamento del virus ma a singhiozzo poiché diverse strutture per la prima infanzia, che possono contare su ampi spazi pure esterni, hanno deciso comunque di attivarle creando in questo modo degli evidenti squilibri. Ma andiamo con ordine. Il certificato verde dovrà essere esibito e controllato non solo al personale scolastico - collaboratori e impiegati compresi - ma anche a tutti coloro che varcheranno gli ingressi, a partire dalle famiglie dei ragazzini.

 

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Ed è qui che si insinua il primo problema dal momento che diversi asili - come quello Villa Ada in II Municipio - non fanno entrare nessun esterno pure che abbia in mano o sullo smartphone il Green pass. La questione dovrà essere risolta perché in questi giorni si tengono anche i cosiddetti “inserimenti” dei bambini più piccoli che notoriamente vengono portati a scuola dai genitori che restano con loro nelle classi ogni giorno fino a lasciarli poi soltanto con le educatrici e gli altri piccoli. Ebbene molti genitori con tanto di Green pass alla mano - e con la giusta pretesa di entrare con i figli - in questi giorni si sono visti negare la possibilità. Non solo, in alcune situazioni per le supplenti non ancora chiamate gli inserimenti sono stati ritardati di dieci giorni. Ancora: si passa alla gestione delle classi. Le “bolle” non ci sono più, almeno sulla carta perché alcune strutture che hanno il giardino o classi molto grandi e personale a sufficienza per garantire il famoso rapporto “1 a 7” si stanno attrezzando per attuarle lo stesso. Una precauzione di alcune direzioni dal momento che, nel caso dovesse emergere un positivo, ad andare in isolamento come in passato sarà solo quel gruppo e non tutti i piccoli alunni. 


VERIFICHE E TURNI 


Tornando al Green pass, accolto con favore da moltissime famiglie, c’è già il problema su chi farà i controlli. Nei licei e nelle scuole statali ci penseranno i collaboratori scolastici ma negli istituti di Roma Capitale il Campidoglio ha deciso di demandare la faccenda ai Municipi. Su questo molte ex circoscrizione hanno già alzato le barricate poiché i collaboratori dei nidi - impiegati della Multiservizi - non dipendono dalle ex-circoscrizioni ma dal Campidoglio. È Palazzo senatorio che decide cosa fargli fare poiché figurano come dipendenti diretti dell’amministrazione. Ad oggi però questo personale misura soltanto la temperatura e non verifica i Green pass non essendoci tra l’altro neanche sufficienti tablet per tutte le strutture e quei pochi distribuiti serviranno anche per le elezioni e dunque saranno ritirati, a meno che - nel mentre - non se ne acquistino degli altri. Infine capitolo scuole d’infanzia: alcune realtà, come in VII Municipio, hanno varato il sistema dei doppi turni con una suddivisione delle classi e la prima campanella prevista tra le 8.50 e le 9 del mattino. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero